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Il mercato è chiuso o no? Le parole di Gasperini smuovono le acque e lasciano dubbi

Le dichiarazioni del tecnico bergamasco alla vigilia della partenza per Udine fanno riflettere su come davvero la Dea si stia muovendo

Il mercato è chiuso o no? Le parole di Gasperini smuovono le acque e lasciano dubbi
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di Fabio Gennari

«Mercato chiuso? Non lo so. Bisogna vedere anche quelle che sono le ambizioni, la società sa molto bene quelli che sono i miei pensieri e non so quanto siano praticabili e possibili. Il mercato dà sempre la possibilità di fare qualcosa in più, ci sono squadre che ci credono molto e cercano di migliorare ancora. Non si sa che possibilità possono nascere». Con questa dichiarazione rilasciata durante la conferenza stampa alla vigilia di Udinese-Atalanta, il tecnico Gasperini ha smosso le acque di un mercato che a Bergamo vive (comprensibilmente) settimane di calma piatta.

L'uscita del mister ha un po' sorpreso. Sull'argomento, negli ultimi quindici giorni, il Gasp ha detto tutto e l'opposto di tutto e, oltre a Maehle che è arrivato per coprire il "buco" lasciato da Castagne, obiettivamente non ci sono problemi evidenti da risolvere nella rosa. Pasalic presto sarà di nuovo convocabile, in difesa è tornato Caldara e davanti, senza Gomez, ci sono Malinovskyi e Miranchuk che possono senza dubbio dare un bel contributo. Certo, è bene che la loro crescita abbia un'accelerata, ma le qualità ci sono.

E allora perché Gasperini ha toccato il tema lasciando intendere che altro potrebbe accadere? Si può ragionare per ipotesi, visto che strategie ed eventuali obiettivi, quando si tratta di Atalanta, sono difficili da stanare. Numericamente e a livello di ruoli, la rosa è completa. Anzi, quando tornerà Pasalic ci saranno 21 giocatori di movimento più i 3 portieri. Totale, 24 giocatori. Perfino troppi per un tecnico che ha confermato anche recentemente di preferire una rosa corta.

Tra i 21 giocatori di movimento ci sono anche Sutalo, Lammers e Depaoli, tre ragazzi che lo stesso Gasperini ha sostanzialmente bloccato in conferenza stampa dicendo che una loro partenza creerebbe dei buchi. Se nelle intenzioni del mister c'è la possibilità che qualcuno vada via solo a fronte di nuovi arrivi, è bene sottolineare un dettaglio determinante: se parte Lammers (ad esempio) è perché l'Atalanta porta a Bergamo un altro attaccante. Ma se arriva un altro attaccante, quando gioca visto che Lammers è praticamente sempre in panchina e visto che, parole del mister, «Muriel e Zapata hanno un rendimento altissimo»?

Qualcuno potrebbe pensare che Malinovskyi e Miranchuk non siano ritenuti pronti per fare un ulteriore salto in avanti nelle ambizioni (sebbene il mister di loro dica che si sta lavorando per averli decisivi nel ruolo di vice Ilicic), ma ci sono almeno due problemi. Dato l'investimento economico fatto per i due ragazzi (parliamo di 13-14 milioni di euro ciascuno), o arriva qualcuno che li acquista (ed è difficile visto che il mercato è praticamente fermo) oppure vanno mandati in prestito per prendere qualcuno di più forte e pronto subito. Già, ma a che cifre? E questo qualcuno sarebbe disposto a fare l'alternativa a Ilicic? Quanto tempo servirebbe per averlo pronto? Il Boga di turno (nome buttato lì perché in passato piaceva) costerebbe sui 40 milioni.

Nel mercato di gennaio l'Atalanta ha sempre operato in prospettiva futura e quasi mai, con Gasperini, per mettere pezze senza lungimiranza. Colpi alla Ibrahimovic, per fare un esempio, non si sono mai visti. E sinceramente sarebbero stati difficili da comprendere. Lo stesso Gasperini ha detto, un paio di conferenze fa, che le operazioni mirate si fanno subito, come è accaduto con Maehle, ciò che invece viene imbastito a ridosso della sirena che suonerà il 1 febbraio ha sempre le sembianze dell'intervento fatto senza grande strategia.

Di certo le parole di Gasperini lasciano un po' più aperta la porta di un mercato che secondo tutti sembrava (è ancora?) chiuso. L'Atalanta non ha problemi di liquidità, non deve incassare per comprare, ma a Zingonia non sarà nemmeno ampliata troppo una rosa che, per volere dello stesso Gasperini, non deve essere chilometrica. Mancano dieci giorni abbondanti alla fine delle trattative, non resta che rimanere vigili per capire se davvero questa squadra sarà nuovamente ritoccata.

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