Alla vigilia dell'Udinese

«Stiamo segnando poco su palla inattiva. E sui rigori certo non siamo fortunati...»

Le parole di Gasperini prima del recupero contro i friulani. Si è parlato di mercato, di rimpianti e anche di scelte arbitrali

«Stiamo segnando poco su palla inattiva. E sui rigori certo non siamo fortunati...»
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di Fabio Gennari

Conferenza stampa interessante alla vigilia di Udinese-Atalanta per Gian Piero Gasperini. Il tecnico della Dea ha toccato tanti argomenti, sul mercato ha lasciato una porta aperta a nuovi innesti pur non dando dettagli e confermando, due risposte dopo, che la rosa ora è giusta ed equilibrata. La gara della Dacia Arena sarà importante per la classifica e poi c'è la questione rigori: i 12 in 18 giornate assegnati al Milan sono stati liquidati con un sorriso e una battuta: «Sicuramente è anche questione di bravura».

Mister, a Udine sarà complicata, ma giocate contro una squadra in difficoltà che ha vinto solo due volte in casa.

«Sono statistiche che, per quanto ci riguarda, lasciano un po’ il tempo che trovano. Dobbiamo pensare alla partita, loro sono un’ottima squadra con qualche difficoltà a livello di risultati, ma hanno dei valori. È un campionato equilibrato, anche nella parte bassa della classifica: sotto ci sono squadre difficili da superare. Non so che partita uscirà, il modulo è speculare a quello del Genoa, un 3-5-2, che all’inizio ci ha messo in difficoltà. Udinese e Genoa sono buone squadre, come tante impegnate in basso in classifica. Hanno già tolto punti anche ad altre».

Vincere significherebbe portarsi al terzo posto: gara importante per la classifica.

«Avessimo vinto domenica sarebbe stato meglio, abbiamo sempre detto che è importante restare nel gruppo delle prime. A parte Inter e Milan, che in questo momento sono un po’ avanti, siamo in compagnia di altre squadre forti e blasonate. Ogni risultato è fondamentale e le strisce sono importanti. Si fa fatica a vedere gare che sul campo si confermano rispetto ai pronostici, tutte perdono punti. Nel trend generale siamo messi bene e vogliamo restare lì. Quella di domani è importante, siamo vicini alla fine del girone di andata e si potrà fare un piccolo bilancio avendole incontrate tutte».

A mente fredda, come valuta il pari col Genoa? Dopo Bologna era amareggiato.

«A Bologna ci abbiamo messo un po’ del nostro, eravamo 2-0 e stavamo conducendo senza problemi. Per questo c’è più rammarico. Questa è stata più difficile, vanno riconosciuti i meriti del Genoa che si è difeso anche molto bene, prendendo un punto magari meritato per loro. A noi mancano però due punti per quello che abbiamo fatto: abbiamo dominato pur costruendo meno, questo è un merito loro e magari un po’ demerito nostro. La squadra comunque ha giocato con personalità e determinazione».

Quando le gare sono chiuse, possibile rivedere due punte insieme?

«È possibile sempre, poi dipende dal tipo di partita. Abbiamo situazioni in cui possiamo adottarle, l’Udinese gioca in casa e penso che azzarderà qualcosa in più rispetto al Genoa, entrambe le squadre proveranno a fare risultato rispettando le proprie caratteristiche. Forse sarà più giocata e aperta di quella di domenica».

Come stanno acciaccati e infortunati?

«L’unico assente è Pasalic, pensavamo che potesse tornare questa settimana ma la situazione è tornata un po’ indietro e il giocatore ha qualche difficoltà. Dobbiamo aspettarlo».

Sugli esterni ci sono anche Maehle e Depaoli. Il danese dove si trova meglio?

«Maehle è un destro e forse si esprime meglio su quella fascia. Gioca bene anche sulla corsia mancina, lo abbiamo già visto. Depaoli... Per ora siamo ben coperti, poi vedremo nelle prossime settimane».

Dal mercato si aspetta ancora qualcosa?

«Non lo so. Bisogna vedere anche quelle che sono le ambizioni, la società sa molto bene quelli che sono i miei pensieri e non so quanto siano praticabili e possibili. Il mercato dà sempre la possibilità di fare qualcosa in più, ci sono squadre che ci credono molto e cercano di migliorare ancora. Non si sa che possibilità possono nascere».

Tornando alla gara, finalmente toglierete l'asterisco dalla classifica e avrete le stesse gare degli altri.

«Sì, sarà importante perché almeno c’è una situazione definita, senza i dubbi sui punti in più o meno. Avremo una classifica vera rispetto a Roma, Lazio, Napoli e Juve e anche quelle che sono dietro. Il punto vero si può fare a fine andata, il record è a 35 punti e possiamo essere pari o avanti rispetto a quel dato».

Sulla palle inattive segnate poco, domenica sono mancati gli attaccanti e non hanno trovato il gol gli altri.

«Effettivamente è vero, sulle palle inattive stiamo segnando meno. I gol dei non attaccanti, però, comunque sono arrivati finora, non credo che ci si possa lamentare in questo aspetto. Domenica non abbiamo fatto gol e ci può stare. Non abbiamo mai rigori, il numero di quelli che ti vengono assegnati fa tanta differenza. Su quello non siamo di certo tra quelli più premiati. Con il Genoa siamo mancati in quello, a volte manca la freschezza. C’è stato un episodio (quello di Miranchuk, ndr) che rivedendolo è abbastanza clamoroso».

Il Milan ha ricevuto 12 rigori in 18 partite. È una questione di bravura?
«
Sicuramente di bravura (ride, ndr). L'esperienza? È una qualità anche quella».

Ancora sul mercato: Lammers resta?

«Se le cose stanno come oggi, sì. I numeri ora sono giusti nella rosa, ci sono giocatori come Lammers e Sutalo, ma anche Ruggeri, quindi se vanno via diventiamo magari pochi in certe zone del campo. A me interessano il numero e i ruoli, siamo sempre alla ricerca del giocatore migliore nel ruolo di vice-Ilicic e lo stiamo facendo con Malinovskyi e Miranchuk: se ci arriviamo, siamo a posto con questo».

Farà qualche ragionamento sui diffidati?

«Nessun ragionamento, abbiamo una rosa sufficiente per sopperire in caso di squalifica e l'importante, semmai, è che non ne arrivino due o tre insieme».

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