Il punto di vista di Michele, un tifoso che sogna: «Stiamo facendo la storia, sembra tutto normale»
Tra la gente che ama l'Atalanta c'è un'esaltazione fuori dal comune, bello il pensiero di chi vive lontano e sottolinea la grandezza del momento
di Fabio Gennari
Sono giorni di fuoco, partite in continuazione e tutte una più importante dell'altra. Sul telefonino, per strada, al bar per un caffè e in ogni situazione che mette ti mette a contatto con tifosi e appassionati, il confronto è continuo. Arrivano messaggi di gioia, quelli di chi sogna e ma anche i pensieri di chi ha sempre il timore che non possa andare per il verso giusto. Normale, la passione ha mille sfaccettature ed è molto bello, per chi fa il nostro mestiere vivendo costantemente vicino alla squadra, registrare ogni umore.
Ogni tanto, tuttavia, succede di leggere qualcosa che ti blocca. Che ti incolla sulla sedia, ti fa fermare e pensare. Ragionare. Approfondire e capire. Michele è un tifosissimo della Dea che vive e lavora a Roma. Giovedì sarà a Bergamo e non ha il biglietto per la partita, se non riuscirà a trovare una soluzione dell'ultimo minuto starà fuori dallo stadio a cantare. Poco dopo l'ora di cena, il suo pensiero su Marsiglia è stato questo: se ci pensate, è qualcosa di grande quello che scrive.
«Sai cos'è la grandezza di questa squadra, per come la sto sentendo io? Stiamo partecipando e facendo semifinali di Europa League come se fosse "normale". Parliamo di andare a Marsiglia, di non perdere e che potevamo vincere. Di risultato buono, di 90 minuti da disputare a Bergamo per vincere e andare in finale come se fosse il nostro pane quotidiano. Se ti fermi un attimo a pensarci, è davvero incredibile». L'equilibrio nelle valutazione, di solito, è la via maestra di chi scrive e commenta. Il tifoso si esalta quando vince e impreca quando perde. Ognuno, come i calciatori in campo, ha il suo ruolo.
Ci sono però momenti in cui la lucidità nell'analisi del momento, lunghissimo, che stiamo vivendo arriva dritta al cuore. Ti permette di ragionare. Di pesare i momenti e le situazioni. Michele ha tremendamente ragione, più passerà il tempo e maggiore sarà la consapevolezza di cosa stiamo vivendo. La storia la capisci e la apprezzi quando ci ripensi anni dopo. Adesso siamo occupati dalla quotidiana e spasmodica speranza di andare avanti il più possibile. Di vincere. Anche Michele cammina tre metri sopra il cielo. Ma la percezione di cui parla è qualcosa che fa bene al cuore. E rende tutto ancora più speciale. A tinte nerazzurre.
E' incredibile pensare che anche se lo stadio fosse già tutto agibile,in questo momento sarebbe ancora troppo piccolo per contenere tutti i tifosi nuovi e vecchi.forse non basterebbe il san siro.credo che un' annata così sia irripetibile comunque vada.ogni giorno è un' emozione.io lavoro in aeroporto e quando arriva l' atalanta è sempre un' emozione vederla così da vicino e salutare di persona la squadra.forza ragazzi che ci siamo❤️
E'proprio vero non e'un sogno e non svegliateci... La dea non e'piu'una provinciale o meglio ora e'una provinciale ma di LUSSO... A marsiglia si poteva anche vincere ma importante non aver perso e a bg festeggeremo e io saro'a roma
Io e 57 anni che seguo la Dea, ed è vero ci sembra tutto normale quello che sta facendo la nostra squadra, ma non è normale pensare che sia normale. È un gioco di parole ma riassume bene quello che sta succedendo qua a Bergamo, c è grande euforia ed è giusto che ci sia, il rammarico è di non aver finito in nostro impianto per colpa del Covid se no sarebbe stato uno spettacolo. Quando sarà finito questo mese e a bocce ferme e qualsiasi risultato che avremo ottenuto capiremo la GRANDEZZA DELL ANNATA FATTA avanti ragazzi Bergamo e con voi🖤💙🖤💙
In un calcio che da svariati anni è dominato da poteri economici e mediatici sia in Italia che in Europa, siamo l’unica Provinciale che con la forza delle idee e delle capacità, sia tecniche che imprenditoriali, è stabilmente nei posizioni di vertice. Il tutto con bilanci sostenibili. Direi che è in atto un capolavoro di cui andare fieri.