Il super attacco della Dea ha un difetto: non si prova mai a sfruttare la torre centrale
Il difensore argentino ha sfiorato la prima rete in campionato nella ripresa, chissà che non si possa ipotizzare anche un suo impiego da centravanti aggiunto...
di Fabio Gennari
Che vadano in campo una, due o tre punte, l'attacco dell'Atalanta di questa stagione ha caratteristiche ben precise. Il fraseggio, continuato e insistito, viene portato da destra a sinistra senza soluzione di continuità, difficilmente si prova la verticalizzazione alta in area e le due punte (compreso Zapata, come si è visto anche a Udine) si muovono verso l'esterno cercando di partecipare al gioco.
Questo approccio della Dea vale sullo 0-0 al primo come al novantesimo minuto, ogni tanto c'è qualche piccola variazione sul tema anche in base alle caratteristiche degli uomini che ci sono in campo (con Muriel le cose cambiano un po'), ma difficilmente si vede un approccio diverso. Purtroppo, anche le avversarie studiano molto il modo di giocare della squadra orobica e il gioco è fatto: tutti dentro per difendere facendo densità e quando è possibile si alza il baricentro, bloccando così il gioco della Dea.
Ne abbiamo già scritto in passato, ma ci torniamo perché anche a Udine il tecnico Gasperini non ha cambiato nulla a livello tattico: tutti cambi uomo su uomo senza cambiare ruolo. Si è vista una Dea con il 3-4-3 o con il 3-4-1-2, molto simili tra loro (due punte larghe e una centrale), ma visti i soli quattro cambi effettuati la domanda è sorta spontanea: perché non provare anche con Lammers nel finale? Oppure, opzione estrema: Djimsiti era in panchina, dentro lui con Romero centravanti?
La verità è che lo schema "palla in area per la torre e vediamo che accade" non fa parte del bagaglio nerazzurro. E questo è un difetto. In certe situazioni vanno sparigliate le carte per cercare di vincere la sfida e basta guardare cosa aveva fatto, ad esempio, il Napoli contro l'Udinese per trovare conferme: al 90' Bakayoko ha fissato il 2-1 con un gol da attaccante d'area. Nella rosa nerazzurra l'unico con fisico da granatiere è Zapata, ma il suo modo di giocare è lontano da quello della classica torre. Che Gasperini, quando ha parlato di mercato, si riferisse proprio a questa opzione? Monitoriamo.