Grandissima notte

La coppa è già in bacheca, ma la portata del successo la capiremo solo col tempo

I meriti di quanto fatto a Dublino sono tanti e da distribuire tra parecchie persone. Tra un po' si comprenderà la grandezza dell'impresa compiuta

La coppa è già in bacheca, ma la portata del successo la capiremo solo col tempo
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di Fabio Gennari (immagine in apertura MF Foto)

L’Atalanta ha vinto, ha scritto una pagina sensazionale di storia per tutti gli amanti del calcio. Quando per tanto tempo ti chiedi come sia il sapore del successo, nel momento in cui lo provi ti rendi conto che è una dolce carezza che ti resta lì, in fondo al cuore.

Oltre al trofeo, con le emozioni che per tanto tempo abbracceranno il cuore di chi li ha vissute a Dublino o all’ombra di Città alta, questa Europa League segna un “prima” e un “dopo”. Nella storia dell’Atalanta, ma anche in quella del calcio italiano. Anzi, europeo.

Oltre ai protagonisti sul campo, da celebrare c’è una società che ha lavorato giorno dopo giorno, settimana dopo settimana e mese dopo mese in modo instancabile. Con lungimiranza e attenzione ai conti, con capacità e costanza, pensando sempre alla dimensione che l’Atalanta aveva, ha e continuerà ad avere, ma anche al fatto che, la storia, si può scrivere anche partendo dal basso. Senza numeri da metropoli (nel bacino d’utenza, ma pure nei debiti) e convincendo i giocatori forti a misurarsi con il calcio di alto livello all’ombra di Città Alta.

Paradossalmente, ora viene il difficile. Perché migliorare una squadra che ha vinto l’Europa League non è semplice. Ma pensare che da questa Atalanta i giocatori chiedano davvero di andare via, con la Champions da giocare e un progetto che non accenna a cambiare, è difficile. Vincendo un trofeo aumentano le aspettative, ma anche la considerazione. Confermarsi sarà complicato, ma anche un piacere. Insomma, da qualsiasi lato la si prenda, il 22 maggio 2024 è cambiata la storia dell’Atalanta: si è scritta la leggenda e non è ancora finita.

Allora, per guardare avanti con immutata fiducia, torniamo al punto di partenza. La garanzia è una società forte, che ha idee chiare e ha dimostrato nei fatti di saper fare le cose bene. Nell’estate del 2023 sono arrivati Scamacca, De Ketelaere e Touré (80 milioni di acquisti) e i risultati si sono visti. Sono partiti Zapata e Muriel e la scelta è stata premiata. A gennaio serviva intervenire in difesa, è arrivato Hien e anche in finale si è confermato tra i migliori. I programmi ci sono, la forza economica pure e un grande allenatore in panchina anche. La storia è diventata leggenda, per capirla servirà tempo ma qui nessuno, davvero nessuno, ha intenzione di tirarsi indietro.

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