Il personaggio

La grande giornata di Marten de Roon contro la Lazio, da difensore a goleador decisivo

Grande prestazione da parte del numero 15 della Dea, che si è ben disimpegnato in un ruolo non suo trovando anche la via del gol

La grande giornata di Marten de Roon contro la Lazio, da difensore a goleador decisivo
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di Fabio Gennari

La piccola Bo, terza figlia di Marten de Roon e della moglie Ricarda, non era mai stata allo stadio a vedere papà. Per capire cosa significhi giocare da centrocampista è ancora presto, ma vedere sul rettangolo verde battagliare il suo papà dev'essere stato speciale e chissà se quando lo stadio è esploso al suo gol si sarà spaventata. Avrà ancora tante gare del padre da osservare, forse con i gol non sarà tanto fortunata ma intanto l'emozione di sabato non la scorderà di certo.

Parentesi familiare a parte, quello che ha detto Atalanta-Lazio di Marten de Roon si può tranquillamente salvare sotto la voce "conferme". Anzi, "piacevoli conferme". Sul piano agonistico, il centrocampista di Gasperini è sempre uno dei più positivi, tatticamente il ragazzo non si discute, ma quello che si sta vedendo in queste ultime settimane di grande emergenza è anche altro: una duttilità assolutamente clamorosa, che nel medio periodo può anche diventare preziosa alleata di un ragazzo che ormai ha Bergamo e l'Atalanta tatuate addosso.

Riguardando bene le immagini della rete segnata su cross di Malinovskyi poi corretto da Demiral, si notano alcuni dettagli importanti. Appena la palla parte verso l'angolino, de Roon capisce che sta per succedere qualcosa di grande. La sfera si insacca, lui corre verso Muriel ma lascia subito la presa dei compagni per scattare a urlare tutta la gioia che ha in corpo sotto la Curva Pisani. L'immagine che vedete in apertura è proprio di quel momento: un ragazzo che dopo l'errore (unico del match) da cui era nato il 2-1 laziale si sentiva probabilmente in difetto e ha sistemato tutto con l'ultimo pallone.

De Roon è a Bergamo ormai da qualche stagione, i gol complessivi sono 12 (10 in Serie A) ma non è in questi numeri che si trova l'essenza dell'essere atalantino e (ormai) bergamasco che caratterizza il numero 15 della Dea. Quando Gasperini chiama, lui risponde. Quando sbaglia (vedasi le 4 giornate prese alla fine della scorsa stagione contro il Milan) il ragazzo non cerca sconti e paga tutto fino in fondo. È fatto così. Un ragazzo che si mette sempre a disposizione e che si conferma ogni volta un grande leader. Per la piccola Bo, da sabato sera, è anche un "papà-goleador".

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