L'editoriale di Xavier Jacobelli

L’EuroDea è tornata. E benedetti quei 20 milioni spesi per Musso

L’EuroDea è tornata. E benedetti quei 20 milioni  spesi per Musso
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di Xavier Jacobelli

Come volevasi dimostrare, è bastato che Gasperini tornasse ad allenare l’Atalanta a ranghi completi, dopo la sosta durante la quale aveva avuto solo cinque giocatori a Zingonia e sulla scena della Champions l’EuroDea si è ripresentata in brillante maniera. Le critiche alla squadra dopo la sconfitta con la Fiorentina erano state quantomeno improvvide e sicuramente ingenerose. Il 2-2 di Vila-Real vale quanto una vittoria: sia per il valore assoluto dei vincitori dell’ultima Europa League, nonché finalisti della Supercoppa europea dove hanno costretto ai rigori il Chelsea campione d’Europa sia per la clamorosa sconfitta di Ronaldo e dello United in casa Young Boys.

Gasp aveva visto lungo, definendo il gruppo F come il più difficile dei tre toccati ai nerazzurri da quando hanno messo piede nel più importante torneo continentale. Il Villarreal è stato bello e tosto, esattamente come l’allenatore dei nerazzurri se l’aspettava. E se è vero che ha sfruttato i due errori in uscita dell’Atalanta, è altrettanto vero che i bergamaschi hanno rischiato anche di vincere la partita.

Se Freuler e Gosens, in vistoso crescendo rendimento, hanno firmato un risultato molto importante, Musso l’ha difeso a modo suo: benedetti siano i 20 milioni spesi per portare a Bergamo uno dei migliori portieri in campo internazionale. La reattività del campione del Sudamerica è stata spettacolare, le sue tre parate decisive, plasticamente all’altezza della sua fama. Ma, a luccicare, è stata anche la panchina lunga di Gasp che ha azzeccato i cambi nel momento più delicato dell’incontro: Ilicic, Koopmeiners e Pasalic hanno imposto la sterzata.

Siamo appena all’inizio di una nuova avventura che promette di essere avvincente per l’EuroDea, oggi addirittura davanti a Ronaldo. Chi l'avrebbe detto?

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