Manca solo l'annuncio, ma ci siamo: Ivan Juric è il nuovo allenatore dell'Atalanta
Il mister, ex tra le altre di Verona e Torino, arriva a Bergamo per raccogliere l'eredità di quello che è stato il suo "padre" calcistico

di Fabio Gennari
Ieri pomeriggio (5 giugno) la corsa sembrava ridotta a lui e Thiago Motta, in serata le sue quotazioni sono schizzate verso l'alto e questa mattina, da Zingonia, è arrivata la conferma: manca solo l'annuncio sul sito ufficiale, ma Ivan Juric è il nuovo allenatore dell'Atalanta.
Classe 1975, croato di Spalato, toccherà a lui raccogliere il testimone che è stato di Gasperini per nove anni. Una scelta che va nel senso della continuità, per un tecnico che ha imparato quasi tutto dall'ex allenatore della Dea e arriva a Bergamo con tanta voglia di rilancio dopo le brutte esperienze (da subentrante) con Roma e Southampton nell'ultima stagione. Nel suo recente passato ci sono anche 5 stagioni con Verona e Torino in cui, restando in panchina dalla prima all'ultima giornata, ha conquistato il nono o il decimo posto.
Il casting dei nerazzurri si è dunque concluso dopo circa una settimana. Tanto è passato dalla conferma che Gasperini sarebbe andato alla Roma alla scelta di Juric da parte della società. In questi giorni si è parlato di Sarri, Pioli, Palladino, Tudor, Vieira e il già citato Thiago Motta (i più gettonati), ma alla fine si è optato per il tecnico croato, uomo che in passato ha già lavorato con il ds D'Amico (all'Hellas Verona) ed è stato incontrato e valutato da tutti gli uomini della dirigenza nerazzurra. Compresi - ovviamente - il proprietario americano Pagliuca e Antonio e Luca Percassi.
Questa mattina, sulle colonne de L'Eco di Bergamo, ha parlato di Juric anche l'ex atalantino Pazzini, che lo ha avuto come tecnico a Verona. «Ivan è l’uomo giusto - ha affermato -. Umile, affamato e lavoratore. Ha gli stessi principi calcistici di Gasperini e può portare stimoli nuovi. Può essere l’uomo giusto, perché può continuare nel solco di Gasperini: è un suo allievo, i principi sono gli stessi. È umile, affamato e ha una grande cultura del lavoro».
Il dettaglio, pensando al gruppo, è importante: «Con lui si può partire con un vantaggio: conoscono già questo gioco, non ci sarebbe bisogno di tempo per adattarsi. E l’Atalanta ha i giocatori con le caratteristiche giuste».
Un vincente, un predestinato.....
Per quanto mi riguarda ero,sono e resterò sempre tifoso della dea. Di sicuro però quest'anno non butterò un solo euro per andare allo stadio. Cari Percassi e cara dirigenza avete fatto una scelta pietosa e ne pagherete il conto già a novembre, quando dovrete esonerare il croato per manifesta incapacità. Ad maiora.....