L'infelice uscita di Agnelli

Mi vergogno (e non perché abbiamo rubato!). L'addio alla Juve di un tifoso bergamasco

Mi vergogno (e non perché abbiamo rubato!). L'addio alla Juve di un tifoso bergamasco
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di Marco Oldrati

Ci è sempre stato detto di vergognarci perché rubavamo (e continuiamo a rubare…) le partite e qualche volta l’abbiamo fatto un po’ di nascosto; qualche altra volta abbiamo detto che in un Paese di ladri non tifare Juve è come non tifare per la Nazionale. Ma stavolta mi vergogno, pubblicamente e ufficialmente.

Andrea Agnelli afferma che «l’Atalanta è una squadra senza storia» e si domanda se «è giusto che stia in Champions League». Be', gli rispondo io, “gobbo” da quando l’Atalanta era la scuola calcio della Juve, con Scirea, Cabrini, Fortunato, Magrin, Pacione che decollavano dal Brumana (si chiamava ancora così) e atterravano (con esiti differenti, non tutti straordinari) al Comunale.

L’Atalanta è una squadra con una storia, prestigiosa, di militanza in Serie A, di risultati nelle coppe europee, di ultimi anni al di sopra dei sogni di qualsiasi bambino che va in giro con la maglietta del Papu. Non prendiamoci in giro, una squadra senza storia è quella che i suoi osservatori braccano per avere giovani di livello da inserire nella rosa? Oppure vogliamo parlare della squadra che l’anno scorso ha ridicolizzato noi bianconeri con un 3-0 in Coppa Italia subìto con la sensazione che la formazione titolata in campo fosse quella di Bergamo e non quella zebrata?

Agnelli, lei ha perso un’ottima occasione per star zitto e anche un tifoso: io amo lo sport, non sono uno snob.

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