Xavier Jacobelli

No che non molliamo! Mai (dedicato ad Andrea Agnelli)

No che non molliamo! Mai (dedicato ad Andrea Agnelli)
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di Xavier Jacobelli

Gian Piero Gasperini è stato di parola. Ieri mattina, su Tuttosport, mi aveva detto: «Vogliamo regalare una gioia a Bergamo e a tutta l’Italia in questo momento così difficile». La storica vittoria di Valencia che ha sigillato l’altrettanto storica qualificazione ai quarti di finale della Champions League, è qualcosa di immenso che gli atalantini porteranno nel cuore insieme con tutte le altre pazzesche imprese di una squadra unica e meravigliosa.

In 180 minuti, la sfida con gli spagnoli è finita 8-4. 8-4! Ma da quanto tempo, vivaddio, una squadra italiana in Champions League non giocava così bene e non segnava così tanto, in trasferta come in casa? Sedici gol in otto partite nel più importante torneo del mondo! Da quanto tempo un giocatore come Ilicic non ci entusiasmava in questo modo? Quattro gol, due rigori eseguiti con straordinaria freddezza, una prova da Pallone d’Oro.

Un’Atalanta che gioca memoria, che rischia, che anche quando prende un gol rialza la testa e cerca la vittoria, che non ha paura, che celebra un altro trionfo proprio nel momento più difficile per Bergamo, per i bergamaschi, per l’Italia. E quel messaggio, quel “Mola mia” che è entrato nelle case di tutti andando dritto al cuore di tutti, due parole in puro dialetto orobico diventate il motto di questi tempi duri. No, che non molliamo, Atalanta e non hai idea di quanto bene ci faccia il tuo trionfo, la tua grandezza, il tuo coraggio.

La Dea è fra le prime otto squadre d’Europa: è tutto vero, è tutto strabiliante, è tutto così meravigliosamente bello. E la telefonata della direttrice del Giovanni XXIII a Gasp, dopo la partita, le parole pronunciate da Luca Percassi in tv danno un’idea di quanto il significato di questo exploit abbia travalicato il rettangolo deserto del Mestalla, per rimbombare dovunque.

Passeranno i giorni, passeranno i mesi, passeranno gli anni, ma non dimenticheremo mai queste emozioni, questa gioia: danno una carica formidabile a tutti noi che combattiamo contro un nemico infido e invisibile che vinceremo. Come ha vinto l’Atalanta. Mola mia. Mola mai.

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