Raffaele Palladino ha finora allenato il gruppo quasi al completo solo 4 volte: il giovedì e il venerdì prima di Napoli, la rifinitura in terra partenopea sabato mattina e poi domenica, in tarda mattinata, dopo il 3-1 subito al Maradona. Anche e soprattutto per questo motivo le scelte di formazione che ha fatto sabato sera sono comprensibili, sia nei titolari che nei cambi. Non è stata buona la prestazione, non è stata positiva la scelta di Pasalic per come la squadra ha giocato. Oltre ad averlo riconosciuto, nella ripresa ha cambiato.
Più passerà il tempo e maggiore sarà la conoscenza del gruppo sul campo da parte del nuovo tecnico atalantino. Questo significa che solo dopo un po’ di lavoro insieme anche Palladino potrà attingere a piene mani dalla rosa a disposizione. Fare della scelte, cambiare qualche elemento a favore di chi attualmente sta seduto in panchina e invece, magari, potrebbe portare in campo qualcosa di diverso. Perché ci sono, in panchina elementi che hanno qualità e che magari si possono anche lanciare con più continuità.
Il mister in conferenza stampa ci ha parlato di coraggio e sfrontatezza, sono valori che mette nel calcio che propone e per cui costruisce squadre all’insegna del «gioca chi merita con il lavoro settimanale in campo di poterlo fare». Quindi chi ha giocato a Napoli se l’è meritato in allenamento e se ci saranno cambiamenti o nuove proposte sarà sempre con il mister guidato da queste indicazioni. Kolasinac, Kossounou, Musah, Brescianini, Zalewski, Samardzic, Sulemana, Krstovic e Maldini puntano ad entrare con continuità nel fantastico mondo dei campetti consumati dai fantacalcisti.