Ora la Nazionale?

Se ne parla poco, ma Zappacosta ha avuto un impatto clamoroso sull'Atalanta

Il numero 77 è tornato in estate a Bergamo dal Chelsea e sta facendo ottime cose. La sua duttilità sarebbe utile anche a Mancini

Se ne parla poco, ma Zappacosta ha avuto un impatto clamoroso sull'Atalanta
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di Fabio Gennari

Il "rischio", quando la continuità di prestazione tocca livelli così alti, è di abituarsi a queste prestazioni. Davide Zappacosta, esterno che può giocare indifferentemente a destra e a sinistra, è arrivato all'Atalanta solo ad agosto inoltrato e un rendimento come quello che sta mettendo in mostra era certamente nelle speranze di tutti ma, obiettivamente, difficile da prevedere. E invece, complice anche la possibilità di giocare con grande continuità, il ragazzo sta facendo cose da applausi ed è giusto sottolinearlo.

Nelle prime 13 partite di questa stagione, tra campionato e Champions League, Zappacosta è sceso in campo 12 volte e contro la Lazio sfonderà il muro dei mille minuti giocati (siamo a 936', oltre 10 gare intere). Tra i calciatori di movimento, solo Freuler (11 presenze con 1.008 minuti) e Palomino (11 presenze, 985 minuti) sono stati impiegati di più da Gasperini, e considerando la squalifica del tucumano ora ci sarà il sorpasso.

Oltre al gol segnato contro il Sassuolo, decisivo per il 2-1 finale, si contano anche due assist (a Manchester per Pasalic e a Genova per Zapata), ma senza la deviazione di Askildsen che ha fatto considerare il gol dell'1-1 a Genova come autorete i servizi vincenti per i compagni sarebbero tre. Non male per uno che sembrava già pronto alle visite mediche con la Fiorentina e che invece ha preso la strada di Bergamo per giocare da protagonista.

Il prossimo step è ritrovare la Nazionale, Zappacosta ci spera e sinceramente, già dalle convocazioni della prossima settimana, sarebbe strano non vederlo tra i convocati di Mancini. A oggi, insieme a Di Lorenzo del Napoli, il numero 77 dei nerazzurri è forse il laterale più in palla e ha pure una caratteristica importante: la duttilità. Poter giocare sia alto che basso, a destra come a sinistra, rappresenta un vantaggio che per l'Italia potrebbe risultare preziosissimo.

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