Sentenza storica

Sentenza della Corte Ue: assist alla Superlega, tanti i contrari (compresa l'Atalanta)

Ieri, 21 dicembre, è arrivata una decisione che è destinata a cambiare diversi scenari nel mondo del calcio. La posizione della Dea

Sentenza della Corte Ue: assist alla Superlega, tanti i contrari (compresa l'Atalanta)
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di Fabio Gennari

Che ieri, 21 dicembre, fosse una giornata importante per il calcio mondiale era chiaro. La pronuncia della Corte Europea sulla posizione dominante di Uefa e Fifa e sulle sanzioni per chi volesse organizzare tornei diversi dalle competizioni tradizionali ha segnato un "prima" e un "dopo": questa possibilità è legittima, non si può punire chi vuole portare avanti progetti paralleli e la A22 Sports Management, la realtà che sta dietro alla Superlega (che ha rivisto la sua proposta rispetto all'idea originaria annunciando partite di qualità e tutto gratis via streaming), esulta.

Per la verità non è ancora ben chiaro cosa potrà accadere, in attesa di capire i prossimi scenari sono comunque già arrivate diverse prese di posizione contrarie alla rivoluzione sbandierata da chi la Superlega, fin dal primo giorno, l'ha raccontata come una svolta per il futuro.

Le federazioni, tanti club di alto livello, ma anche realtà meno "pesanti" nello scenario calcistico europeo, si sono espressi in continuità con le attuali competizioni che, pur con difetti su cui si può e si deve lavorare, sono tutte basate sul merito sportivo.

L'Atalanta, ieri pomeriggio, ha affidato la sua posizione a un comunicato che non lascia spazio a troppe interpretazioni: «Atalanta BC, a seguito dell’odierna sentenza della Corte di Giustizia Europea, manifesta la propria totale contrarietà a qualsiasi ipotesi di Superlega e conferma la propria linea che è da sempre quella della valorizzazione dei campionati nazionali, della meritocrazia sportiva, della salvaguardia delle passioni popolari e del rispetto delle istituzioni sportive nazionali e internazionali».

Difficile, per chi continua a vedere il calcio come uno sport fatto di emozioni (positive e negative, ovviamente), non essere d'accordo.

Commenti
Francesco Giuseppe

Trovo giusta la sentenza della corte europea. Il principio fondante della UE è la libertà di concorrenza; ce l'hanno menata per anni che tutto deve essere libero, niente monopoli, oggi gas luce telefoni, autostrade, ecc. e devono essere libere e non legate a un monopolio e per il calcio miliardario no? Poi ogni squadra sceglierà con chi e dove stare, ma il fatto di poter scegliere è libertà, anche per i club del calcio. Del resto negli USA che copiamo sempre, ci sono più federazioni di basket, di pugilato, ecc. Il monopolio UEFA e FIFA con il loro corollario di funzionari superpagati e favorevoli ad ogni sorta di raccomandazioni per qualcuno e contro gli altri, ha stancato.

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