Solo un punto con Cagliari e Verona: è il rischio che si corre per star dentro a tutto

di Fabio Gennari

Poteva andare meglio, certo. Contro il Cagliari e il Verona, la Dea è passata in vantaggio ma è stata rimontata (anche un po' a sorpresa). E se in Sardegna la beffa finale ha portato zero punti, contro gli scaligeri la doppia marcatura ospite ha portato in dote un pareggio che non cambia nulla a livello di classifica.

Dovendo inseguire chi sta davanti, questo non è certamente positivo, ma tutto rimane aperto e, soprattutto, con tre competizioni che vedono la Dea ancora in corsa è un rischio che si corre quello di lasciare punti pesanti per il campionato (in particolare) per strada.

Pensare di vedere la Dea vincere sempre allo stesso modo, come a Napoli e a Liverpool, è impossibile. O, per meglio dire, quella è una dote delle squadre davvero grandi d'Europa. La Dea è una compagine importante, quando il motore gira ai massimi livelli si può vincere contro tutti, ma non capita quasi mai di portare a casa partite sporche o immeritate con una giocata o un colpo di fortuna. Come a Udine. Come succede, invece, molto spesso ad avversarie tipo la Juventus.

Gasperini con il Verona ha mandato in campo la formazione migliore possibile, cambiando solo gli squalificati e il portiere rispetto a quella di Liverpool. Avanti 2-0 e con il portiere ospite, prima e dopo il 2-2, assolutamente migliore in campo, i nerazzurri hanno creato tutto quello che serviva per stravincere. Non è accaduto e l'amaro in bocca è parecchio. Però bisogna accettarlo e analizzare la sfida al Verona per quello che è stata, ovvero una gara preziosa che andava vinta ma che si incastra in mezzo alle due con il Liverpool. Partite, queste ultime, che per forza di cose ti tolgono energie mentali e fisiche e che speriamo valgano la semifinale di Europa League.