Stadio funzionale, con quasi 61 mila posti tra case e strade: il grande esempio del Villamarin
Spesso in Italia tutti si preoccupano della posizione degli stadi per la possibilità dei tifosi di parcheggiare: il Villamarin è in mezzo alle case

di Fabio Gennari
L'ultima ristrutturazione è del 2017, tre settori su quattro sono scoperti, ma i tre anelli che li compongono (oltre ai due della Tribuna Centrale, che ha un tetto e 145 gradini per raggiungere la Tribuna Stampa) permettono al Benito Villamarin di Siviglia di sfiorare quota 61 mila posti a disposizione.
Il quarto impianto più grande di Spagna, tuttavia, è particolare sia per la posizione che per la capienza collegata al suo essere un impianto urbano: è praticamente incastrato tra le case.
Percorrendo in taxi la strada dal centro all'impianto dove gioca il Betis, ai lati della grande via a tre corsie che le macchine percorrono a grande velocità si notano le bellissime costruzioni risalenti all'esposizione del 1929, anno della costruzione dell'impianto. Da Av. De la Palmera si svolta verso lo stadio passando praticamente a ridosso del settore ospiti e tra una serie di case signorili ed eleganti (pochi i palazzoni in quella parte di città) ecco i tre anelli del Villamarin. Un impianto davvero suggestivo.
La struttura non è modernissima, ma resta il fascino dello stadio vissuto che, ancora oggi, quando è pieno rappresenta una grande spinta per la squadra. Con solo il primo anello aperto, Betis-Atalanta l'hanno seguita dal vivo oltre 18 mila persone, dopo la partita si sono visti diversi tifosi prendere l'autobus per tornare a casa, ma è proprio la posizione ad aver stupido di più: il Benito Villamarin non ha grandi aree di parcheggio eppure i suoi tifosi arrivano sempre in massa. Lo stadio "urbano" non è utopia: Betis e Siviglia (al Sanchez Pizjuán la situazione è simile) lo dimostrano.