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Tanti ragazzi in prestito in Serie A, per una Dea che sta già costruendo il futuro

Il mercato non è solo fatto di acquisti d'alto livello, ma anche di mosse per il domani: l'Atalanta, anche da questo punto di vista, è sul pezzo

Tanti ragazzi in prestito in Serie A, per una Dea che sta già costruendo il futuro
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di Fabio Gennari

Matteo Ruggeri (2002) e Nadir Zortea (1999) sono già andati alla Salernitana, Roberto Piccoli (2001), Ebrima Colley (2000) e Viktor Kovalenko (1996) sono in procinto di passare allo Spezia, e poi ci sono anche Bosko Sutalo (2000) e Sam Lammers (1997) che potrebbero accasarsi al Verona o alla Sampdoria, senza dimenticare altre possibili sorprese. Il totale dei giocatori atalantini che andrà in prestito secco in Serie A può arrivare fino a sette giocatori, si tratta di una situazione decisamente anomala che rappresenta un grande vantaggio per i bergamaschi.

Avere la possibilità di spedire i giovani, o comunque quegli elementi che hanno bisogno di continuità per mettersi in mostra, a giocare in squadre del massimo campionato italiano è sempre stata una prerogativa delle grandi squadre. L'Atalanta da alcuni anni lotta ai vertici della Serie A ma non era mai successo di avere tanti elementi che venissero chiesti da neopromosse o comunque da squadre che lottano per obiettivi inferiori rispetto alla qualificazione europea.

Per tutti i giocatori elencati si tratta di una bella opportunità, i nerazzurri nel recente passato sono riusciti a dare una vetrina importante, ad esempio, a Kulusevskyi (Parma) e poco dopo la Juventus lo acquistò per 44 milioni di euro (bonus compresi); in futuro potrebbe accadere ancora una situazione come questa, ma la vera fortuna è poter "testare" sul campo tutti questi ragazzi e capire quali potranno tornare utili nelle prossime stagioni per il gruppo allenato da Gasperini.

In particolare, l'attenzione sarà da tenere molto alta sia sui terzini prestati alla Salernitana (Zortea e Ruggeri) che sull'ucraino Kovalenko, finora praticamente mai visto con Gasperini ma che arriva dallo Shakhtar Donetsk (quindi giocava anche in Champions) e ha solo bisogno di adattarsi al nostro calcio. In un mercato povero come quello cui stiamo assistendo, l'Atalanta rappresenta per le altre squadre una fonte importante di buoni elementi e il fatto che si intreccino l'interesse dei nerazzurri di mandare i propri elementi a giocare con continuità con la voglia delle squadre di non spendere rappresenta una situazione interessante per tutti.

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