Tornano tutti e si pensa all'attacco, ma il prossimo record è legato alla porta inviolata
I punti nelle ultime sfide sono arrivati soprattutto grazie alla tenuta difensiva di una squadra che ora punta a un interessante primato
di Fabio Gennari
Zapata, Muriel, Boga, Mihaila, Malinovskyi, Pasalic e Pessina: saranno tutti e sette a disposizione gli uomini offensivi nerazzurri nella gara di domenica contro il Cagliari e la speranza è che si torni al gol dopo due partite chiuse sullo 0-0. Ma la curiosità è tutta per un altro record che l'Atalanta dell'era Gasperini potrebbe centrare in quella sfida: mai la Dea ha chiuso quattro gare di fila con la porta inviolata. Ad oggi la striscia è ferma a tre tra Coppa Italia (Venezia) e campionato (Inter e Lazio) e domenica con il Cagliari si punta anche a quello per tornare alla vittoria.
Un rendimento di questo tipo, considerando anche la clamorosa emergenza che la Dea si è trovata a fronteggiare nelle ultime settimane, non era affatto scontato. I nerazzurri si sono stretti attorno a Demiral a protezione di Musso e la barca ha retto splendidamente, riuscendo addirittura a far registrare solo un intervento di grande rilievo nelle ultime due gare da parte dell'estremo difensore argentino, quello su Sanchez dell'Inter. A Roma con la Lazio, ricordiamolo, Musso è uscito senza voto.
La novità rispetto alle ultime gare è che per domenica ci saranno anche tutti i difensori a disposizione e a pieno regime. Toloi, Demiral, Djimsiti e Palomino, più il giovane Scalvini, rappresentano una bella certezza considerando anche che si affronta una squadra che non potrà contare su Joao Pedro (squalificato) e che ha un rendimento esterno tutt'altro che irresistibile. Serviranno applicazione e concentrazione, nessuna fretta di buttarsi tutti all'attacco come altre volte è successo e la consapevolezza che l'importante è vincere più che non subire gol.
Sempre in tema di difensori, l'altra curiosità di giornata riguarda il fatto che il Cagliari ha aumentato e migliorato il suo rendimento anche grazie al prestito di Matteo Lovato proprio dall'Atalanta. Il classe 2000 ex Verona aveva bisogno di spazio e di continuità, la società orobica ha scelto di mandarlo in Sardegna e Mazzarri nelle ultime gare lo ha proposto praticamente sempre, quando ha potuto. Anche pensando al futuro, quindi, i segnali che arrivano per la difesa della Dea sono molto interessanti.