Un'eliminazione dolorosa da incassare: quando si mette male, a volte finisce malissimo
Terza in classifica a -5 dal Napoli capolista, con 13 partite da giocare e questo Lookman di nuovo pimpante, l'Atalanta può concentrarsi sulla lotta scudetto
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di Xavier Jacobelli
È amarissima l'eliminazione dell'Atalanta dalla Champions League, nella stessa misura in cui il Bruges entra a passo di carica negli ottavi di Champions dopo avere vinto a Bergamo grazie al primo tempo in cui ha maramaldeggiato, chiudendolo sul 3-0. Lookman ha cambiato la Dea nella ripresa, segnando subito, sbagliando anche il rigore del possibile 3-2 e, tuttavia, risultando l'ultimo ad arrendersi.
Il Pallone d'Oro africano non è bastato in una serata che, nel finale, ha visto cedere i nervi di Toloi: così, la squadra ha finito in dieci. È proprio vero: quando si mette male, a volte finisce malissimo. Stavolta, per vincere i belgi non hanno avuto bisogno né del simulatore Nilsson, fischiatissimo al Gewiss come meritava, né del rigore inventato il 12 febbraio dal turco Meler. Stavolta, gli uomini di Hayen hanno giocato un'ottima partita, meritando la vittoria e la qualificazione, siglata dal doppio Talbi e dall'acuto del micidiale Jutglà.
Al Gewiss l'Atalanta era partita arrembando gli avversari che, però, dopo soli due minuti l'hanno colpita e affondata grazie al primo centro di Talbi, in manifesta serata di grazia. Tramortita, eppure non doma, la Dea ha ripreso i sensi, andando tuttavia a cozzare contro la perfetta organizzazione tattica del Bruges e della sua difesa, che ha chiuso tutti gli spazi con Ordonez, ruvido e arcigno su Retegui, mentre De Ketelaere e Cuadrado sono stati tanto volenterosi quanto inefficaci. Il raddoppio di Talbi ha frustrato l'Atalanta, il cui morale è finito sotto i tacchi dopo il palo di Zappacosta e il salvataggio sulla linea di Mechele. Sull'immediato ribaltamento di fronte, Jutglà ha castigato Carnesecchi con una conclusione tutta tecnica e velocità d'esecuzione, risultando imparabile.
Il gong dell'intervallo ha trovato i bergamaschi storditi dal tris belga: Gasperini li ha rianimati inserendo Lookman, poi provando e riprovando a cambiare assetto con le sostituzioni. Tutto vano. A chiudere la partita ha pensato Mignolet, pararigori già in Premier quando ne aveva neutralizzati uno ogni tre calciati contro di lui. L'Atalanta, invece, i penalty li spreca: ne ha sbagliati 4 degli 8 stagionali che le sono stati assegnati. Con il cuore e con l'orgoglio, la vincitrice dell'ultima Europa League ha cercato di uscire dal campo sopportando un punteggio meno pesante, ma non c'è stato nulla da fare.
Il pubblico ha compreso la delusione della propria squadra, che nel girone unico aveva mancato di un soffio la qualificazione diretta agli ottavi; a Bruges, era stata scippata da un arbitro scandaloso; a Bergamo, ha sentito troppo la partita e si è dovuta arrendere alla superiorità dei belgi. L'eliminazione è dolorosa da incassare, sebbene non intacchi la straordinarietà dell'ascesa di un club alla quarta campagna in Champions nelle ultime sei stagioni, inframezzata dalla storica conquista dell'Europa League e dalla scalata nel ranking Uefa, dov'è passato dal n.104 al n.16 sino a ieri sera. Ragione di più per ritentare subito di tornare in Champions. Terza in classifica a -5 dal Napoli capolista e a -3 dall'Inter seconda, con 13 partite da giocare e questo Lookman di nuovo così pimpante, senza più impegni infrasettimanali, dopo avere giocato 13 partite negli ultimi 47 giorni, adesso l'Atalanta può concentrarsi sulla lotta scudetto. E, di solito, la primavera fa un gran bene agli uomini di Gasperini.
Certo... uscire così è abbastanza umiliante... ma appunto può essere una opportunità per avere più energie in campionato... io dico che lo scudetto è possibile...