Forza Duvan!

Zapata, il rispetto delle sue difficoltà e quei confronti (sbagliati) con Hojlund

Nonostante la buona prova in Coppa Italia, l'impressione è che il centravanti stia faticando molto. E Gasperini, giustamente, chiede vicinanza

Zapata, il rispetto delle sue difficoltà e quei confronti (sbagliati) con Hojlund
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di Fabio Gennari

«Le voci di mercato su Zapata? A me dà molto fastidio questa cosa. Fino a due settimane fa guai a toccare la rosa. Ora che è entrato Hojlund, e ha fatto bene, si pensa a scaricare Zapata: è una cosa brutta. Il mercato di gennaio è piatto come una suola. L'altra sera lo sono andato ad abbracciare perché era triste: Zapata ha fatto tanto per questa squadra». Gian Piero Gasperini, dopo il 5-2 allo Spezia, ha parlato in questi termini del centravanti colombiano. Una difesa netta, parole che ci ricordano come si parli pur sempre di uomini. Con i loro momenti buoni e quelli meno buoni.

Il numero 91 nerazzurro, sull'ultimo scatto prima di lasciare il campo a favore di Hojlund, ha fatto uno strano gesto. Una leggera smorfia. Un piccolo segno di zoppia. Probabilmente c'è un risentimento, quanto sia grave e che muscolo interessi ce lo spiegheranno i dottori. Resta il fatto che il ragazzo rischia di fermarsi ancora, speriamo per poco tempo, per poi ricominciare. Riprovarci. Rimettendosi a lavorare per ritrovare una forma che ormai non lo assiste più come in passato. È brutto dirlo, ma i fatti dimostrano questo.

Zapata con lo Spezia ha fornito due assist, ha segnato un gol bellissimo annullato per fuorigioco e ha colpito una traversa (parte alta) in 46' minuti del primo tempo, recupero compreso. Nella ripresa, al 53', l'azione palla a terra Boga-Maehle con cross dalla sinistra poteva regalargli anche la gioia del gol. Evidentemente non è un buon momento, gira pure un po' male. Ma anche se la sensazione che lascia il centravanti colombiano non è quella di un tornado che travolge tutti, bisogna prendere il meglio che Zapata può dare e rispettare la differenza con Hojlund.

Già, Hojlund. Il danesino ha dodici anni meno di Zapata, viaggia al triplo della velocità e ha una carica agonistica che, oggi, in Zapata non si vede. Non c'è un meglio o un peggio, semplicemente c'è un prima e un dopo. Duvan ha bisogno di stare bene ma non è detto che il massimo che Zapata può dare sia paragonabile a quello che può dare il ragazzo danese. Ed è normale che sia così. Le parole di Gasperini sono quelle di un tecnico che conosce perfettamente la situazione e rispetta al massimo quanto Zapata ha dato alla Dea.

Mancano una decina di giorni abbondanti a fine mercato, quello che potrà o meno accadere lo seguiremo con la solita attenzione, ma bisogna sempre ricordare che siamo di fronte al secondo marcatore di sempre dell'Atalanta in Serie A che, tuttavia, in questo momento non è più quello di prima. Bisogna esserne consapevoli e accettare anche il fatto che il primo a saperlo è proprio Zapata. Magari fa fatica ad accettarlo, forse è solo un momento, ma quell'abbraccio di Gasperini deve diventare l'abbraccio di Bergamo e di tutta la gente che vuol davvero bene all'Atalanta.

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