Altro che giugno...

Accademia Carrara, confermati i ritardi per bistrot e giardino: pronti solo a fine settembre

L'assessore Brembilla monitorerà il cantiere ogni 15 giorni, si cercherà di chiuderlo prima dell'ultima mostra del 2023

Accademia Carrara, confermati i ritardi per bistrot e giardino: pronti solo a fine settembre
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Il 28 settembre prossimo saranno conclusi ufficialmente il bistrot e il giardino dell'Accademia Carrara: a renderlo noto è stato il general manager della pinacoteca, Gianpietro Bonaldi. Il quale ieri (venerdì 29 aprile), insieme all'assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla e l'amministratore delegato dell'impresa edile, ha effettuato un sopralluogo in cantiere per capire a che punto fossero i lavori.

I ritardi del cantiere

L'assessore, come riportato da L'Eco di Bergamo, ha ammesso che il cantiere è complesso e c'è in effetti un ritardo, ma si è deciso di dare fiducia all'impresa incaricata, che ha impresso una notevole accelerazione agli interventi per poter consegnare entro la scadenza. All'inizio si pensava di riuscire ad aprire il 19 giugno, con la speranza di ottenere lo spazio esterno del museo a giugno. Ma si sono fatti i conti con la realtà, per cui Bonaldi, in una riunione con i vari attori del progetto, aveva chiesto che almeno non si andasse oltre l'inaugurazione dell'ultima mostra del 2023, Tutta in voi la mia luce, con opere di Hayez, Grigoletti, Molmenti, Coghetti, Induno e Cabanel.

I lavori in corso alla Carrara

I finanziamenti alle opere e il corridoio esterno

Brembilla ha garantito che i lavori verranno monitorati periodicamente, con verifiche puntuali ogni quindici giorni e coinvolgendo tutte le parti in causa. L'Amministrazione ha inoltre inserito nel Piano delle opere pubbliche quattrocentomila euro per la sistemazione del giardino, rimasti fuori dall'appalto, che si aggiungono ai due milioni stanziati invece dal Pirellone. I giardini saranno intitolati a PwC Italia, che ha offerto altri 250 mila euro come socio della Fondazione Carrara.

Per concludere, si sta realizzando il corridoio esterno, che si affaccia sullo spazio verde e collegherà primo e secondo piano del museo, evitando ai visitatori di dover tornare indietro nel percorso per uscire dall'edificio.

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