Acqua contaminata a Valleve, ancora non si vedono i centomila euro di risarcimento
Condannato a un anno e sette mesi, l'ex sindaco Santo Cattaneo dovrebbe risarcire le parti civili: i cittadini ora si rivolgono al Comune
Tra la fine di dicembre 2017 e i primi giorni di gennaio 2018, una settantina di villeggianti che stavano passando le vacanze a Valleve, in località Cambrembo, iniziarono improvvisamente a sentirsi male dopo aver bevuto l'acqua dal rubinetto. Tra questi c'erano anche dei bambini, che finirono in ospedale con infezioni gastrointestinali.
Si scoprì successivamente che l'acqua era contaminata da batteri e parassiti: per questa vicenda Santo Cattaneo, ex sindaco di Valleve, è stato condannato a un anno, sette mesi e venti giorni di carcere con l'accusa di «adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari».
Fu, inoltre, chiamato a risarcire un totale di centomila euro alle parti civili. Soldi che, però, ancora non si vedono: Cattaneo, già invischiato in altre vicende giudiziarie, non possiede beni da pignorare. Perciò i cittadini, visto che l'uomo aveva agito in qualità di sindaco, si rivolgono ora al Comune di Valleve e all'assicurazione stipulata dall'allora prim0 cittadino (la quale, però, fu esclusa come responsabile civile dal processo).
Gli avvocati Simone Facchinetti e Giglio Tos, come riporta L'Eco di Bergamo, hanno inviato una lettera di diffida al Comune di Valleve, ma l'attuale sindaco Gianfranco Lazzarini - raggiunto dal quotidiano - ha dichiarato che «Il Comune fino a oggi non è stato coinvolto in questa vicenda. È stato un processo alla persona e il risarcimento è stato questo a questa persona», riferendosi a Cattaneo.