Allarme Rsa: sono addirittura ventimila gli anziani in lista d'attesa in Bergamasca
Allucinante report del sindacato pensionati Cisl sulle 68 case di riposo della nostra provincia. I letti disponibili sono in tutto 6.566

di Wainer Preda
Ormai costano quasi come un pernottamento in hotel a tre stelle. Solo che non ci vai per diletto ma per necessità. Le rette delle residenze sanitarie assistenziali, le Rsa, hanno raggiunto livelli non più sostenibili per le famiglie bergamasche. Lo denuncia la Fnp Lombardia.
Il sindacato pensionati della Cisl, dati alla mano, ha redatto un report preoccupante sulla situazione nella nostra provincia. Ebbene, secondo quanto reso noto, i costi delle rette sono andati alle stelle. Contemporaneamente si registrano carenze di posti letto e lunghissime liste d’attesa. Risultato: riuscire ad accedere a una Rsa è diventato, anche da noi, un grosso problema.
Rette esorbitanti
Sono 68, secondo il censimento del sindacato, le residenze socioassistenziali in Bergamasca. Tutte strutture private, di cui 46 registrate come onlus, ovvero di organizzazioni senza scopo di lucro. Mettono a disposizione 6.566 posti letto, a coprire il 2,63 per cento della popolazione bergamasca over 65. Il costo delle rette varia da un minimo di 70 a una massimo di 77 euro al giorno. Che moltiplicato per trenta fanno dai 2.100 ai 2.310 euro al mese. Ovvero molto di più dello stipendio medio di un comune mortale in terra orobica. Non solo, nel panorama lombardo, le Rsa del territorio bergamasco sono quelle che hanno praticato gli aumenti maggiori.
Di qui la necessità di correttivi a un sistema che non regge più, specie con il costante aumento dell’età media e delle persone non autosufficienti. Il che ha portato a un’esplosione delle domanda a fronte di disponibilità limitate. I posti letto autorizzati nelle strutture bergamasche sono passati dai 6.313 del 2020 ai 6.566 dello scorso anno.
Una crescita insufficiente, a fronte di richieste impellenti. Con la conseguenza che le liste d’attesa si sono allungate a dismisura. Tanto che oggi sono quasi ventimila le persone che attendono un letto nelle strutture bergamasche (19.580 per la precisione). Come se ad aspettare ci fosse un sesto della popolazione dell’intera Bergamo. Solamente tre anni fa, nel 2022, le persone in liste d’attesa erano circa il 40 per cento in meno.
No al Far West delle tariffe
«Già nel 2020 denunciavamo inascoltati, la sottovalutazione del cosiddetto inverno demografico - spiega il segretario del Pensionati Cisl di Bergamo Mario Gatti - sollevando l’allarmante tema dell’invecchiamento della popolazione, della necessità di programmare politiche dedicate e della situazione delle Rsa bergamasche. Dopo la pandemia abbiamo assistito a un’impennata impetuosa dei costi (...)
RSA pochi soldi.....ONG soldi a go go Ringraziamo i precedenti governi.