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Malpensata

Anziani al gelo nelle case popolari di via Luzzatti, ma per Aler era tutto «sotto controllo»

Nelle abitazioni è saltato il riscaldamento nei giorni della merla: 24 famiglie al freddo. Altri disagi nelle abitazioni di via Carnovali

Anziani al gelo nelle case popolari di via Luzzatti, ma per Aler era tutto «sotto controllo»
Attualità Bergamo, 04 Febbraio 2023 ore 00:07

di Wainer Preda

Il termosifone comincia a scaldarsi. La temperatura a risalire. Rosa tira un sospiro di sollievo. Sono stati cinque giorni decisamente complicati per lei e le altre famiglie - in buona parte composte da anziani - che vivono negli stabili al 17 e 19 di via Luzzatti, le Case Aler della Malpensata. Venerdì un guasto a una pompa ha mandato a gambe per aria il riscaldamento. E per tutto il fine settimana e oltre, i residenti hanno dovuto cavarsela alla bell’e meglio. Ventiquattro famiglie al freddo, nei giorni della merla.

Rosa Di Maggio, un nome che fa primavera, è una di loro. Ha 83 anni. È vedova e vive sola in un appartamento al pianterreno, sopra le cantine, un gelo becco. «Quando ho visto che il riscaldamento non funzionava ho chiamato l’Aler - spiega, battagliera -. Mi hanno detto che non dovevo rivolgermi a loro, ma all’azienda che si occupa della manutenzione. E io ho risposto: sì, ma la bolletta la pago all’Aler... Silenzio».

Per tutto il periodo Rosa - pensione da 690 euro al mese e una bolletta del gas da 90 - si è arrangiata. Coperte e vestiti più pesanti. E poi «una stufetta elettrica e le quattro fiamme del fornello costantemente accese» racconta.

La temperatura nell’appartamento è scesa e di parecchio. Di giorno bisogna ingegnarsi, scaldarsi come si può. «Io ho una bronchite cronica. Pertanto, ho cercato di stare fuori casa il più possibile - continua - sono andata nei negozi e al bar per trovare un po’ di caldo».

Al terzo piano dello stesso stabile vive una famiglia di immigrati. Papà, mamma e bimbo piccolo, di un anno. «Ci siamo arrangiati come potevamo - dicono - con vestiti più pesanti e una stufetta elettrica. Rispetto agli altri inquilini, abbiamo il vantaggio che il nostro è un appartamento piccolo e si scalda più facilmente. Il bambino l’abbiamo coperto il più possibile. Che altro potevamo fare?».

Più o meno lo stesso se lo sono chiesti nelle case popolari di via Carnovali, stavolta per le cantine allagate e la muffa negli appartamenti, anche se lì il riscaldamento non centra.

Ma tornando in via Luzzatti, la sera alcune famiglie si sono ritrovate con i vicini, nei caseggiati di fronte che hanno il riscaldamento funzionante, per fare due chiacchiere e scaldarsi un po’. Poi però arriva il buio (...)

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