L'avevamo detto...

Bergamo, le nuove aiuole di via Tasso stimolano i cani. Il Comune mette i cartelli

Avvisi lungo la via e nei pressi del monumento al Partigiano di Manzù per chiedere ai padroni degli animali più educazione

Bergamo, le nuove aiuole di via Tasso stimolano i cani. Il Comune mette i cartelli
Pubblicato:
Aggiornato:

di Andrea Rossetti

Non è mai bello sottolinearlo, ma noi l’avevamo detto. Anzi, in tanti l’avevano detto. La nuova veste delle aiuole di via Tasso, pieno centro di Bergamo, costata ben 150 mila euro e ideata dal paesaggista britannico Nigel Dunnett su invito del Comune e di Arketipos, con tutte quelle pietre (simil ghiaia) a separare una piantina dall’altra, pare quasi aver reso il verde della via... una lettiera per animali.

Il commento, espresso da più persone nei bar e sui social, era ovviamente un’ironica critica al risultato finale dell’intervento, ma si sta rivelando quanto mai veritiero: Palazzo Frizzoni ha infatti deciso di intervenire per cercare di evitare che i cani utilizzino quelle aiuole come bagni, cosa che sta accadendo con preoccupante costanza. Nello specifico, verranno installate delle targhe che invitano i padroni a essere più attenti ed educati.

Su L’Eco, l’assessore al Verde Marzia Marchesi ha così spiegato la decisione: «In città la presenza di cani è notevole, sono circa 23 mila quelli registrati. Le aree cani non mancano, sono 24, senza contare che i cani possono comunque entrare in tutti i parchi della città. L’invito che lanciamo è di una maggiore attenzione sia nella raccolta delle deiezioni che sulla pipì fatta ovunque».

Il problema, però, non è limitato a via Tasso. Sempre Marchesi, infatti, ha aggiunto: «Anche il corten che cinge il monumento del Partigiano di Manzù è stato rovinato per la stessa ragione». E pure in questo caso bisogna dirlo: l’avevamo detto. Nello specifico, l’aveva detto Rifondazione Comunista, che meno di un mese fa, definendo «poco decorosa» l’opera di restyling che ha coinvolto il centro della città, sottolineava come il monumento del Manzù, «grazie a scelte poco ponderate e ingenue», sia «diventato un orinatoio per cani, con evidenti chiazze di escrementi e principi di ruggine». Il Comune aveva negato, dicendo che l’effetto ruggine era voluto (è una caratteristica del corten), ma a quanto pare era una smentita poco convinta.

Sia chiaro, nulla di grave. Queste cose accadono un po’ dappertutto e la responsabilità, ovviamente, è prima di tutto dei padroni, che dovrebbero fare un po’ più di attenzione ai loro amici a quattro zampe. Ma visto che Bergamo è una città con tanti cani - come ha sottolineato la stessa Marchesi -, non sarebbe allora il caso, quando si riprogettano spazi pubblici e aiuole, di tenere conto anche di questo fatto ed evitare di favorire la nascita di bagni pubblici per animali?

Seguici sui nostri canali