Lo scontro

Bergamo-Treviglio, Legambiente sfida Autostrade Bergamasche: «Accettate un dibattito pubblico?»

L'associazione ambientalista critica la volontà della società di contrattare con i singoli Comuni eventuali modifiche: «Questo metodo è il metodo Brebemi»

Bergamo-Treviglio, Legambiente sfida Autostrade Bergamasche: «Accettate un dibattito pubblico?»
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Legambiente interviene contro Autostrade Bergamasche sulla Bergamo-Treviglio: «Nell’intervista pubblicata oggi (su L’Eco di Bergamo, ndr) al presidente della società Autostrade Bergamasche scopriamo che "incontrare i territori" vuol dire andare nei singoli comuni a discutere revisioni e miglioramenti, mentre nei giorni scorsi il presidente della Provincia ha chiesto alla società che vorrebbe realizzare Ipb - Autostrada Bergamo Treviglio - di "incontrare i territori" e riaprire la Conferenza dei servizi, che non è una contrattazione singola ma plurale», si legge nel comunicato diffuso oggi, martedì 5 aprile, dall’associazione ambientalista.

«Dopo anni, finalmente la provincia di Bergamo con il nuovo Ptcp è riuscita a ottenere che le richieste per la logistica non venissero affrontate dal singolo comune, ma organizzando un tavolo di concertazione con i comuni confinanti, consacrando il principio che vantaggi e svantaggi debbano essere valutati e condivisi da tutto il territorio interessato dall'opera. Appare anacronistico - e contrario alle disposizioni urbanistiche fissate nel Ptcp - che un'opera colossale come l'autostrada possa essere oggi valutata, nelle sue criticità e nei suoi vantaggi, comune per comune».

La critica è a quel metodo, utilizzato per anni, di discutere singolarmente con ogni amministrazione comunale la realizzazione di tratti stradali, promettendo in cambio opere compensative (Legambiente le definisce in maniera provocatoria «regalie») che però non terrebbero conto delle problematiche e delle alternative possibili.

«Questo metodo è il metodo Brebemi, che ha fatto lievitare i costi dell’opera, che tanto pagano i cittadini con le donazioni di Regione (pagate con le tasse) e con i pedaggi, e ha permesso una ulteriore cementificazione, con opere che son più cattedrali nel deserto che compensazioni ambientali». Un metodo che sarebbe «già stato tentato dal presidente della Provincia Pirovano, che già aveva aumentato il numero delle rotatorie compensative per strappare qualche “sì” in conferenza dei servizi, come il caso di Ciserano».

A provocare il disappunto degli ambientalisti è anche l’atteggiamento della società proponente l’opera, la quale ha affermato che la Conferenza dei servizi con i comuni interessati avrà luogo solo quando avrà terminato il progetto definitivo-esecutivo. Il problema, secondo loro, è però che le tematiche di carattere ambientale andrebbero trattate durante l’elaborazione del progetto, non dopo trattandole come «un’appendice», «dando per scontato che in commissione ministeriale questo progetto passi senza alcuna revisione».

I passaggi di carattere ambientale sono ritenuti dall’associazione fondamentali per capire se un’opera infrastrutturale sia conveniente da realizzare oppure no, inoltre sostiene ci siano altre opzioni valide per collegare Treviglio e Bergamo, utilizzando solo parte dei 146 milioni di euro messi a disposizioni dal Pirellone per il progetto autostradale. «Del resto, la strategia comunicativa di Autostrade Bergamasche e di Regione Lombardia è chiara: aspettare per proprie incapacità dieci anni. Dieci anni senza un piano finanziario (come se stessimo parlando di una manovra di bilancio di un pianeta), dieci anni in cui si accumula traffico volontariamente per creare un bias cognitivo nella popolazione che, esasperata, pur di avere una soluzione, accetterebbe qualsiasi soluzione. Non si può approvare una qualsiasi soluzione, ma si deve puntare alla migliore».

La provocazione ad Autostrade Bergamasche è quindi quella di smetterla con le trattative riservate con i singoli sindaci e affrontare la questione pubblicamente, con tutti i territori e le associazioni coinvolte. «Autostrade Bergamasche: accetti la sfida di un dibattito pubblico e trasparente o continui con la negoziazione singola sul numero di rotonde?».

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