Carenza di taxi a Bergamo: «Ogni licenza vale 130 mila euro, altro che lavoro non appetibile...»
L'assessore Zenoni ribatte alla lettera inviata al nostro giornale da un tassista, specificando i motivi per cui vorrebbe un servizio diverso
«Innanzitutto una premessa: il tema della carenza di licenze è dibattito nazionale, non solo bergamasco, e tutti i numeri evidenziano che il numero di licenze per abitante in Italia è molto più basso che in altri Paesi europei». Così esordisce l'assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo, Stefano Zenoni, nella risposta alla lettera del tassista che abbiamo pubblicato oggi (27 febbraio), e che a sua volta rispondeva alle lamentele di un lettore condivise con la nostra redazione.
«Siamo fermi a vent'anni fa»
«Venendo al caso di Bergamo - continua l'assessore -, ci sono 41 licenze attive per una popolazione di 120.000 abitanti. Il rapporto è di 0,33 licenze ogni 1.000 abitanti (per fare un confronto, a Brescia sono 0,51), molto basso anche per la media italiana, come dimostrato da diverse inchieste pubblicate sui giornali. Bergamo fa parte di un sistema più esteso, quello del bacino aeroportuale lombardo, e i tassisti hanno la possibilità di lavorare in altri contesti territoriali (tra cui Milano) e viceversa, ma dentro questo perimetro ci sono sia possibilità sia distorsioni. A proposito di aeroporto e turismo, mi pare giusto far notare che abbiamo sostanzialmente in città le stesse licenze di 20 anni fa, salvo le cinque assegnate nel 2021. Nel frattempo, siamo diventati il terzo aeroporto d’Italia e abbiamo registrato i flussi turistici aumentati del 109 per cento in nove anni per quel che riguarda gli arrivi in città».
«Tante lamentele per carenze di taxi»
«Nonostante il tentativo della lettera di mettere, come si suol dire, “la palla in calcio d’angolo” citando Atb e il traffico, rimane evidente il fatto che i taxi siano un servizio diverso e comunque complementare al trasporto pubblico locale di linea, sia in termini di domanda sia in termini di costi - prosegue Zenoni -. Il Comune di Bergamo negli anni ha raccolto, ad esempio, diverse lamentele per carenza di taxi in città in orario serale e notturno e nei week-end, quando il tema congestione del traffico a livello dell’area urbana e provinciale può difficilmente essere contemplato. Lo stesso CO.TA.BE. (Comitato dei tassisti bergamaschi, ndr), con cui collaboriamo proficuamente, ha dichiarato pubblicamente la necessità di un’espansione delle licenze, giudicando difficile stare dietro alla domanda, nonostante gli sforzi che riconosco ai tassisti medesimi».
«Ogni licenza vale circa 130 mila euro»
«Tutto ciò precisato, pare evidente che le considerazioni presenti nella lettera del tassista appaiano del tutto fuorvianti. Proprio per raccogliere le tante segnalazioni in merito, il Comune di Bergamo è invece al lavoro per pubblicare un bando di ampliamento di 8 licenze taxi, come previsto dalla Legge approvata dal Governo. Tali licenze, anche a smentire la presunta non appetibilità del lavoro del taxi che emerge dalla lettera apparsa sul giornale, da una verifica condotta dagli uffici comunali sugli atti notarili di compravendita di licenze taxi stipulati tra il 2022 e 2023, dimostrano di valere mediamente circa 130 mila euro l’una. Tale valore evidenzia, a nostro giudizio, una certa appetibilità delle licenze taxi, conseguenza del fatto che questo tipo di attività dimostra avere una certa redditività».
Il tassista ha peraltro implicitamente ammesso che è manifesta la volontà di ridurre l'offerta per avere più mercato
La soluzione è permettere ad UBER di poter prendere piede come in tante nazioni civili.