in alcune zone di bergamo

Cartelli anti-bivacco, dopo la polemica social Palazzo Frizzoni cambierà l'immagine

Sono installati alla Malpensata e in stazione. L'icona scelta è «infelice», ma il Comune difende l'obiettivo di evitare bivacchi alle porte del centro cittadino

Cartelli anti-bivacco, dopo la polemica social Palazzo Frizzoni cambierà l'immagine
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Resta l’obiettivo di evitare che, poco distante dal centro della città, le persone bivacchino. Quel che cambierà sarà l’immagine usata nella segnaletica.

Dopo le polemiche sollevate su Facebook da Isrec, Sinistra Italiana e Possibile Bergamo, il sindaco Giorgio Gori, interpellato da Corriere Bergamo, ha fatto sapere che durante l’ultima seduta della giunta prima di Natale si è valutato di sostituire l’icona che segnala il divieto dei bivacchi. «La scelta – ha ammesso - non è stata particolarmente felice».

Nei cartelli, appesi da qualche settimana alla Malpensata o nelle vicinanze della stazione, si vede una persona sdraiata su una panchina a leggere, mentre a terra è poggiato uno zaino da viaggio. L’Isrec, nel post pubblicato sui social, non è entrato nel merito del divieto di bivacco, quanto della scelta dell’immagine, definita «un attentato all'immaginario di chi vive, cresce, passeggia in questa città».

«Nelle vie della nostra città è vietato leggere sdraiati su una panchina accanto al proprio zaino perché così si bivacca? – si legge nel messaggio -. Imparare a conoscere le parole degli altri e a fare i conti con l'altrove è una passione che ogni giorno cerchiamo di far crescere per costruire un senso di comunità. L'immagine di questo divieto è per noi l'immagine della libertà: com'è potuto accadere di dimenticare quanto è bello leggere un libro sdraiati su una panchina, guardando il cielo, sognando un altrove da raggiungere o irraggiungibile?».

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