Giù le saracinesche

Con il 2022 se ne vanno anche diverse attività: in Val Brembana a chiudere sono in sei

Da Valleve a San Pellegrino, in tanti hanno chiuso con l'inizio del 2023. Ma c'è anche chi sceglie di aprire

Con il 2022 se ne vanno anche diverse attività: in Val Brembana a chiudere sono in sei
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Il 1° gennaio è come una spada di Damocle, che pende imperturbabile sulle "teste" di decine di attività. O meglio: sulle loro saracinesche, che dal primo giorno dell'anno si chiudono per chissà quanto tempo. A volte per sempre. Anche il 2023 non ha fatto sconti, specialmente nelle piccole località di montagna. Soltanto in Valle Brembana se ne contano sei, dai paesini di alta quota fino al fondovalle.

A incassare maggiormente il colpo è stata Valleve, che con sole 131 anime rappresenta uno dei più piccoli Comuni dell'alta Valle Brembana. Qui, cittadini, turisti e villeggianti hanno dovuto salutare ben due attività centrali: la "Trattoria Afra" e lo storico albergo "La Sponda", in località Cambrembo, ora in vendita. «È stato un piacere - si legge sulla pagina web dell'hotel - ma ora è tempo di riposare. Dopo tanti anni di onorato servizio, la famiglia Mainetti ha deciso di chiudere». In alta quota, a San Simone, restano soltanto "Lo Scoiattolo" - da poco riaperto dopo lo smantellamento - e il rifugio Camoscio, una ventina di minuti a piedi più in alto.

Tra rincari, difficoltà e diverse criticità (come la tristemente nota mancanza di alcuni servizi in valle) a "mollare il colpo" non sono soltanto le attività ricettive, ma anche le rivendite di giornali e le cartolerie. Il 2023 ne ha salutate definitivamente due: una a Branzi, gestita da Tiziana Pedretti, l'altra a Valnegra, di Paola Zonca. Entrambe pensionate, entrambe non hanno trovato un erede che portasse avanti l'esercizio.

Scendendo a valle, si incrociano altre due attività che hanno scelto di interrompere con il nuovo anno. A San Giovanni Bianco a chiudere la saracinesca è il laboratorio di calzoleria di Giovanni Gervasoni: nel 2015 aveva preso il posto del fratello Roberto, uno tra gli ultimi «scarpulì» della Valle Brembana. Infine a San Pellegrino Terme ha chiuso definitivamente la macelleria equina di Anselmo Locatelli, che si trovava in via De Medici.

Non solo addii: tre nuove attività a San Pellegrino e San Giovanni

Insomma: nuovo anno, tanti addii, che lasciano un po' l'amaro in bocca. Per un'attività che chiude, però, da qualche parte un'altra riapre. E in Val Brembana qualche novità c'è: a San Pellegrino Terme, mercoledì 4 gennaio un bar-ristorante aprirà i battenti all'interno della rinnovata ex stazione liberty di piazza Granelli, mentre il mese scorso in via Aldo Moro ha aperto la "Bottega dell'Inclusività" che promuove il territorio brembano. A San Giovanni Bianco, invece, è stato da poco inaugurato il nuovo Cafè&Bistrò Re di Sapori in Piazza degli Alpini, al piano superiore del supermercato Migross.

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