Confermato il «comportamento antisindacale» allo scalo di Orio: Bgy perde il ricorso
La condanna era arrivata a gennaio 2023, ora anche l'istanza della società è stata rigettata. Sindacati: «Confidiamo di essere ascoltati»
Bgy, la maggiore società di handling dello scalo di Orio al Serio e di proprietà al cento per cento di Sacbo, ha perso il ricorso contro la sentenza che a gennaio 2023 ne aveva siglato la condanna per comportamento antisindacale. Fit Cisl e Uil Trasporti provinciali, assistiti dagli avvocati Valentina Ponte e Alessandro Corvino, ne escono quindi ancora una volta vittoriosi.
Il comportamento antisindacale
Tutto era iniziato quando, con l'avvio delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo dello scalo orobico, tra sindacati e azienda erano scaturite le prime scintille. In particolare, le sigle sindacali avevano proclamato due scioperi. In queste occasioni, secondo la denuncia delle organizzazioni sindacali: «Bgy non ha precedentemente convocato le organizzazioni sindacali per il confronto previsto dalla legge sulla scelta dei lavoratori precettati nei giorni di sciopero; ha insistito a comandare in servizio personale assolutamente superiore alle necessarie e indispensabili erogazioni di servizi minimi garantiti; ha continuato a comandare in servizio lavoratori che si sono dichiarati scioperanti, inviando comunicazioni che obbligavano ad assistere tutti i voli».
Il Giudice del lavoro di Bergamo aveva quindi, in occasione del processo, sottolineato «che le modalità attuative adottate da Bgy International Service s.r.l. nella gestione del servizio in occasione dello sciopero, nel loro complesso, abbiano marcatamente e gravemente frustrato le finalità dello sciopero stesso e dell'azione sindacale ad esso sottesa». Si è confermata della stessa linea anche la giudice Monica Bertoncini che ora, a inizio giugno 2024, ha rigettato il ricorso di Bgy.
«Non potevamo restare fermi»
I segretari generali di Fit Cisl e Uil Trasporti, Pasquale Salvatore e Giacomo Ricciardi, dichiarano: «È indubbio che ci sia soddisfazione perché ancora una volta Fit Cisl e Uil Trasporti, attraverso la propria azione sindacale e grazie a una sentenza che farà scuola in tutta Italia all'interno dei siti aeroportuali, hanno tutelato un diritto sacrosanto, il diritto di sciopero dei lavoratori aeroportuali, diritto costituzionale e fin ora leso all'interno dell'aeroporto bergamasco. Non saremmo voluti arrivare a questo, ma davanti a tali atteggiamenti messi in campo dall'azienda non potevamo restare fermi».
«Confidiamo di essere ascoltati»
Concludono: «All'azienda chiediamo di rispettare i propri dipendenti ed il sindacato confederale per il prossimo futuro attraverso, auspichiamo, una seria programmazione ed un giusto equilibrio dei rapporti industriali che portino alla formulazione di contratti sempre più equi rispetto a mole di lavoro, salario e tempi di vita familiari. Pertanto speriamo e confidiamo che l'azienda ci ascolti ed eviti nel prossimo futuro situazioni che possano destabilizzare l'utenza, lo sviluppo ed il lavoro all'interno dello scalo bergamasco».
Visto che non rispettano la salute e la qualità di vita dei cittadini bergamaschi, vorrai mai che rispettino i dipendenti.... Trovo molto strana l' assenza di CGIL. Purtroppo sempre solo parole parole, ma fatti...mai
Licenziarli tutti, altro che precettarli! I sindacati, invece, che spariscano presto anche perché oggi al massimo rappresentano (male) solo i pensionati.
E meno male che il presidente SACBO è del PD. Infatti la CGIL non è nella causa ne nel ricorso.