Guardia medica

Da San Giovanni Bianco ad Albino (74 chilometri) per avere un certificato di malattia

Un'operaia 50enne, tornata a casa dopo l'intervento alla retina a Seriate, non ha trovato in due giorni un medico disponibile in Val Brembana

Da San Giovanni Bianco ad Albino (74 chilometri) per avere un certificato di malattia
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Si è dovuta fare 74 chilometri in auto, dalla Val Brembana alla Val Seriana, per ottenere un certificato di malattia dopo aver subito un'operazione a un occhio. La paradossale vicenda, capitata giovedì scorso a un'operaia cinquantenne di San Giovanni Bianco, è riportata da L'Eco di Bergamo.

La sede più vicina ad Albino

La mattina del 31 ottobre, alle 8, la signora si era sottoposta a un intervento chirurgico a Seriate, per via di un retina rimasta forata a causa dell'ipertensione. Il marito l'ha poi riaccompagnata a casa, ma il certificato dell'ospedale prescriveva dei giorni di riposo, quindi dei giorni di malattia, che però lei non aveva richiesto in struttura. Trattandosi di un giorno prefestivo, non aveva trovato al telefono il suo medico di base.

Ha così deciso di rivolgersi alla Guardia medica, chiamando al numero unico, dal quale hanno risposto da Dalmine. Per ottenere il foglio, però, sarebbe dovuta andare alla sede più vicina: ad Albino, nell'altra valle a chilometri di distanza, perché per legge non potevano rilasciarlo per via telematica. Dopo aver chiamato un'altra volta e aver ricevuto un messaggio che la avvisava che aveva 32 ore di tempo per richiedere il certificato, ha capito che non c'era alternativa.

In Val Seriana per un certificato

Ha comunque deciso di provare al Pronto soccorso di San Giovanni Bianco, ma lì, pur mettendosi a disposizione, le hanno detto che avrebbe dovuto aspettare che visitassero tutti gli altri pazienti e avrebbe, probabilmente, dovuto pagare la prestazione.

Rassegnata, per non creare disturbo è tornata a casa e ha provato, la mattina successiva, a richiamare la Guardia medica. Niente da fare, in Val Brembana non c'era alcuna disponibilità, rimaneva unicamente Albino.

Si è quindi dovuta mettere alla guida e andare fino a lì di persona, perché il rilascio del documento non poteva avvenire a distanza. A lasciarla stupita, soprattutto il fatto che in due giorni nella sua zona non ci fosse un medico della Continuità assistenziale a disposizione.

Commenti
Sonia Cattaneo

Sicuramente la signora doveva chiedere il certificato al momento che è uscita dall ospedale, ma forse non era in perfette condizioni di salute, non ha pensato che serviva il certificato per fare dei giorni per convalescenza. Il problema è che aver bisogno della sanità pubblica in Italia per un Italiano è un dramma.

Davide

A noi è capitato uguale giovedì pomeriggio, nostra figlia di 3 anni non è stata bene ed abbiamo provato a chiamare la guardia medica. Siamo residenti a San Pellegrino Terme e ci hanno risposto che la più vicina era ad Albino! Nel mentre si erano fatte le 18 e scendere la valle a quell'ora significa fare un'ora di coda, così non è restato che andare all'ospedale di San Giovanni Bianco dove dopo 5 ore di attesa finalmente è stata visitata. Alla fine la bimba è riuscita ad andare a letto a l'1 di notte. Ora non è ancora del tutto in forma ma pare stare meglio, ciò che invece sta molto male è l'assistenza sanitaria per chi vive in valle. È una vergogna senza limiti con dei responsabili che hanno nome e cognome, e partiti politici che governano la regione da decenni con l'intento di smantellare la sanità pubblica e spopolare le valli.

Giuseppe Boschini

Anch'io la penso come Augusto...il problema pero' e' un altro....e cioe' che per chi sta nelle valli e' sempre più difficile avere prestazioni sanitarie....provate a chiedere alle partorienti.....le poche oramai rimaste... che poi oramai contano i numeri....ma se la futura madre e' vostra moglie e abitate in alta valle...so cazzi

Eugenio

Caro Augusto la signora avrà anche sbagliato ma l' assurdo è che nel 2024 non ci sia una guardia medica in tutta la val Brembana, non pensi anche agli altri ammalati che potrebbero averne bisogno?

Paolo74

Chel del Formai ha ragione, purtroppo i lombardi sono dei caproni, rovinati da decenni di propaganda clericale e di berlusconismo, e pur di non farsi governare dai "comunisti" (così chiamano tutto ciò che ha una parvenza di civiltà in questo paese) sono disposti a tutto.

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