Nel mirino

Dalmine, la denuncia: «I cacciatori entrano e sparano nella nostra terra»

I gestori dell'azienda agricola e maneggio “Il Maniero”, nel Parco del Brembo, segnalano costanti problemi legati all’attività venatoria

Dalmine, la denuncia: «I cacciatori entrano e sparano nella nostra terra»
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di Clara Scarpellini

«Questa me la paghi», rispose il cacciatore. Se il tema della caccia, intesa come attività di svago, divide chi la considera un divertimento brutale ormai obsoleto e chi invece una pratica nobile e tradizionale, su un aspetto non c’è da discutere: deve essere controllata.

La questione della caccia continua a essere particolarmente dibattuta dai cittadini di Dalmine, città toccata dal Parco del Basso Corso del fiume Brembo che interessa anche i comuni di Boltiere, Bonate Sotto, Filago, Madone, Osio Sopra e Osio Sotto.

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Erano stati proprio i dalminesi, nel novembre del 2014, a organizzare una raccolta firme contro la caccia nell’area verde in questione, poi presentata in Consiglio comunale.

Le motivazioni? Prima tra tutte, l’incompatibilità della pratica con le finalità del Parco, a partire dalla salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, botanico e faunistico.

Oltre a ciò, i divieti espressi dall’articolo 21 della Legge 157/92 sulla caccia, che coprono la quasi interezza del Parco. Nel dicembre 2021, però, dopo una serie di interrogazioni la maggioranza ha votato contro la richiesta di vietare la caccia nel Parco del Brembo, chiudendo così l’argomento.

Il caso de “Il Maniero”

Il Parco è noto anche per le attività che si possono fare all’aperto, come le lunghe passeggiate a cavallo. Erica Marziali, 52 anni, si occupa insieme al figlio Manuel Lorenzo Ribola (21 anni) dell’azienda agricola e maneggio “Il Maniero”, situato proprio nel Parco del Brembo a Dalmine. Dall’inizio dell’attività (...)

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Commenti
Rosella Nicò

La caccia non può essere definito "uno sport "..mette a rischio l'incolumità di chiunque voglia fare una passeggiata in campagna, nei boschi o nei parchi(visto che è consentita purtroppo anche nei parchi!) avvelena i boschi con il piombo dei pallini (che uccide i rapaci) è una cosa da eliminare subito..!!!!

Rosella Consonni

Una vergogna chiamare un'area parco e poi permettere la caccia. Una pratica anacronistica, violenta e dannosa per l'ambiente. Io che amo passeggiare nei boschi o al Brembo con il mio cane sono terrorizzata dagli spari che spesso e volentieri sono a tiro d'uomo. Il mio cane è in preda alla paura. Questo non succede solo al Brembo, ma in molte altre aree definite parchi....vedi Parco dei Colli. È ora di finirla. La regione Lombardia vergognosamente continua a firmare deroghe e leggi che favoriscono questa pratica anziché contrastarla. Per non parlare del piombo dei pallini che uccide lentamente i rapaci che si cibano delle carogne uccise dai cacciatori. Ma bastaaaaa

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