Nei tre cimiteri cittadini

Ecco perché il Comune di Bergamo ha revocato l'appalto alla cooperativa delle sepolture

Una sede misteriosa a Bagnatica, una mancanza di sensibilità e comportamenti inappropriati verso luoghi di affetti e memorie

Ecco perché il Comune di Bergamo ha revocato l'appalto alla cooperativa delle sepolture
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Ma perché il Comune di Bergamo ha “licenziato” i becchini? In realtà il Comune ha revocato il provvedimento del 24 dicembre scorso in cui appaltava il “servizio di gestione delle operazioni cimiteriali” nei tre camposanti cittadini alla “Ciclat trasporti ambiente società cooperativa”. Un appalto che doveva valere per tre anni e che prevedeva una spesa complessiva per il Comune di 893 mila euro. La Ciclat si sarebbe avvalsa poi della cooperativa sociale Barbara B.; il lavoro era cominciato subito “in via di urgenza” del servizio “poiché - come spiega la determina del Comune - il mancato soddisfacimento avrebbe determinato un grave danno all’interesse pubblico”. Quindi pronti via, e il 3 gennaio la Ciclat, mediante la Barbara B., era già all’opera.

Ma le cose hanno cominciato a zoppicare subito. Per il perfezionamento della gara di appalto, la Ciclat doveva fornire una serie di informazioni e documentazioni, tra l’altro doveva indicare “Domicilio, uffici di direzione, deposito dei mezzi e delle attrezzature”. In particolare, nella gara di appalto si chiedeva che i locali di custodia e rimessaggio di mezzi e attrezzature dovessero trovarsi “entro quindici chilometri dalla sede principale di lavoro, costituita dal cimitero monumentale”. Dopo un batti e ribatti il 18 febbraio scorso la cooperativa finalmente ha comunicato che la sede di mezzi e attrezzature si trovava a Bagnatica. Subito, la polizia locale del comune di Bagnatica è stata invitata a effettuare un controllo. I vigili del paese hanno presto risposto di “non avere riscontrato, all’indirizzo suddetto, la presenza di locali utilizzati dalla Ciclat Trasporti Ambiente società cooperativa”.

Ma il falso indirizzo non basta. In questi pochi mesi, sono state contestati a Ciclat cinque comportamenti non proprio consoni a luoghi e situazioni da parte del personale della ditta ausiliaria, la cooperativa Barbara B.; per la precisione al Comune è stato fatto presente come il 26 gennaio la famiglia di un defunto aveva atteso quaranta minuti rispetto all’orario programmato per l’esecuzione del servizio funebre di tumulazione dell’urna cineraria. Il 21 febbraio altro episodio: si è verificato un “errato conferimento di resti mortali indecomposti mediante utilizzo, tra gli altri, di sacchi in pvc, idonei per la raccolta dei rifiuti e pertanto non conformi alla normativa di legge e, certamente, alla pietas verso i defunti”. (...)

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