Dopo la lettera pubblicata ieri relativa all’installazione di una panchina rossa, simbolo contro la violenza sulle donne, all’interno di un’area verde – quella tra via Magrini e via Berizzi – dove le panchine già da otto anni sono state tolte, e dall’auspicio espresso dal lettore di un ritorno a una maggiore vivibilità dello spazio, molti sono i commenti (costruttivi) arrivati a Prima Bergamo via Facebook e via mail.
Alcuni residenti sottolineano che «le panchine erano state rimosse perché erano spazio destinato al bivacco. Nel parco e dietro le siepi accadeva di tutto. La mattina come la sera. Solo chi abita in zona poteva vedere la situazione di disagio diffuso e degrado urbano».
Il problema dunque non sarebbero le panchine, ma il modo in cui venivano utilizzate. Si chiede dunque all’Amministrazione «di chiudere l’area verde di via Magrini-Berizzi e farla diventare un parco fruibile da bambini e famiglie e anziani». «condivido l’idea che l’area verde possa essere recintata e diventare un vero e proprio parco – risponde il lettore che ci aveva segnalato la contraddizione -. Questo permetterebbe di risolvere la questione sicurezza e degrado ma allo stesso tempo farlo diventare un luogo condiviso e vissuto».