L'inaugurazione

I Maestri del Paesaggio: tante parole fumose per una Piazza Vecchia verde più sobria

Comincia oggi (6 settembre) il Landscape Festival, che porterà nella nostra città i paesaggisti di tutto il mondo. Ma il clou resta l'allestimento nel cuore di Città Alta

I Maestri del Paesaggio: tante parole fumose per una Piazza Vecchia verde più sobria
Pubblicato:
Aggiornato:

di Wainer Preda

«Dicono bene, dicono male, l'importante è che se ne parli. Che le persone siano in qualche modo partecipi di questo grande progetto». Parola di Vittorio Rodeschini, presidente di Arketipos e organizzatore del Festival del paesaggio, celeberrima manifestazione che ogni anno ha il suo clou nell'allestimento verde di Piazza Vecchia.

Dopo la ziggurat del 2023 (che scatenò una ridda di polemiche, fino alla presa di posizione rigidissima della Soprintendenza), quest'anno l'installazione in Piazza Vecchia, inaugurata oggi (venerdì 6 settembre), è decisamente più sobria.

L'ha progettata la paesaggista transalpina Catherine Mosbach, fondatrice del noto studio di design parigino che porta il suo nome e che si fregia della Legion d'Onore, consegnatale dal presidente francese Francois Hollande, nel 2016.

Mosbach, in una conferenza stampa in Sala Giuristi, a Bergamo Alta, ha spiegato la concezione del suo progetto (fin troppo) zeppo di riferimenti astratti, filosofici e intellettuali. L'idea che sta alla base di "Green Square 2024" s'ispira a "Facing the crisis", ovvero "affrontare la crisi". Non solo quella ambientale «ma anche dell'agire umano degli ultimi anni».

Ebbene, in Piazza Vecchia «la materia minerale della pavimentazione si fonde con quella vegetale. Il pavimento di antiche pietre è paragonato a un terreno arso dalla siccità, ma solo apparentemente sterile e desolato» ha detto la paesaggista.

Dalle fenditure delle linee diagonali e della geometria a losanghe della piazza «si innestato nuovi semi di vita, permettendo alla vegetazione pioniera di rinascere». Ecco dunque i 52 alberi (di cui 5 piuttosto alti) e le tremila piante erbacee posizionate nella piazza «che incoraggiano gli individui a lottare e superare la crisi globale non soltanto climatica ma anche sociale» ha detto Mosbach.

80c6da45-6b97-4ad4-9d97-57a1adc2b5b6
Foto 1 di 6

La conferenza stampa d'inagurazione

279c6f9c-f449-42b7-9977-6c596fb6f85b
Foto 2 di 6

Piazza Vecchia in verde

771d7ea8-b8c7-4f9a-87c5-5b513a201582
Foto 3 di 6

Piazza Vecchia in verde

6501f08a-a431-4ee4-b8b2-d7ea146d50ae
Foto 4 di 6

Piazza Vecchia verde

bd514ac6-af3b-4e5e-9658-c22335848e4d
Foto 5 di 6

La paesaggista francese Catherine Mousbach

62dd33bd-79bc-4d6f-b6b4-e974a5487089
Foto 6 di 6

Piazza Vecchia verde

Ora, al di là della concettualizzazione e dei progetti ammantati d'intelletualismo, il primo impatto con Piazza Vecchia in verde, con sedie e piante disposte in modo da non rovinarne la prospettiva, è gradevole.

Nulla a che vedere con altre installazioni più invadenti del passato, ma nemmeno con lo spettacolo di altre. Si può dibattere all'infinito dell'opportunità di realizzare simili eventi nel cuore storico di Bergamo. Certo è che l'installazione della Mosbach «è frutto anche del dialogo con la Soprintendenza», ha precisato Rodeschini.

«È sempre importante osservare la reazione della gente - prosegue il presidente di Arketipos - . Ma invitiamo tutti ad andare oltre al semplice fatto estetico, per concentrarsi sul messaggio che la Piazza Vecchia in verde e la sua autrice intendono trasmettere».

Il Landscape Festival, giunto alla 14esima edizione, proseguirà fino al 22 settembre, fra convegni, appuntamenti ed eventi per architetti, paesaggisti, filosofi, scrittori, fotografi, ricercatori e botanici da tutto il mondo. Il clou sarà l'International Meeting che concluderà la kermesse nel fine settimana fra il 20 e il 21 settembre, al Teatro Sociale.

Oltre alla Mosbach parteciperanno paesaggisti di fama mondiale come Andrew Lidlaw, Andrew Grant, Arit Anderson, Arthur Adeya, Yoonjin Park, Margherita Brianza, Amalia Robredo, Tony Spencer e Herbert Dreiseiti.

Nelle tredici edizioni precedenti - sostiene Arketipos - il Festival ha portato a Bergamo qualcosa come due milioni di persone. Come l'abbiano calcolato non è dato sapere. Certo negli anni la manifestazione è diventata un appuntamento tradizionale, nazionale e internazionale, un indubbio polo d'attrazione per i paesaggisti e gli sperimentatori in materia.

«Al di là delle due settimane di eventi, i lasciti del Festival sono visibili in città - ha aggiunto il vicesindaco e assessore alla Cultura, Sergio Gandi -. Il nuovo parco della Malpensata è concezione di Peter Fink, gli interventi in via Autostrada li vedremo fra poco. Mentre via Tasso è ornata dei bellissimi interventi paesaggistici di Nigel Dunnet».

Ai comuni mortali, ora, non resta che dare un'occhiata a Piazza Vecchia. E, come sempre, esprimere un'opinione.

Commenti
Guido

Quanto ci è costato conoscere questi imperdibili concetti di ‘bio architettura’?

Roberta

Francesco giuseppe tornato dalle ferie in gran forma e con lauree in urbanistica ed architettura, bravissimo

Francesco Giuseppe

Parole concetti senza senso ne logica, per giustificare la distruzione di una architettura studiata per una hella piazza, non in prato o un bosco assurdo.

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali