la curiosità

I "Nottambuli", che ogni domenica riscoprono il volto di Bergamo all'alba

Il gruppo è nato per caso grazie a un'idea del consigliere comunale Simone Paganoni

I "Nottambuli", che ogni domenica riscoprono il volto di Bergamo all'alba
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Sveglia ogni domenica mattina alle 5, ritrovo nel quartiere di San Paolo e da lì partenza alla scoperta di una Bergamo ancora dormiente, rigorosamente a piedi e immersi nel silenzio. Sono i Nottambuli, in tutto una quindicina di persone, un gruppo nato per caso dopo che il consigliere comunale Simone Paganoni ha deciso di uscire di casa per vedere che aspetto ha la città all’alba.

«Camminate, più o meno lunghe, alla scoperta di una città nella città – si presenta il gruppo -. Strade e luoghi (talvolta sconosciuti agli stessi bergamaschi) visitati, scoperti e goduti prima dell'alba, quando la città ancora dorme e si cammina nel silenzio quasi assoluto: senza auto, senza clacson, senza frenesia e con l'aria che sembra, persino, più pulita. Un gruppo nato nel quartiere San Paolo ma che, con il passare delle settimane e dei mesi, si è allargato fino a trovare la sua giusta dimensione. In questi (primi) tredici mesi abbiamo avuto la fortuna di poter visitare chiese, conventi e monasteri, dimore, musei e luoghi d'arte, parchi, giardini e altri luoghi insoliti e magici della nostra meravigliosa Bergamo».

Da allora il rito si è ripetuto ogni settimana e ad accompagnare Paganoni si è aggiunta sempre più gente. Ad oggi sono già quaranta le uscite raccontate dal consigliere comunale su Facebook; l’ultima tra i giardini e le scalette di Città Alta, in compagnia di una guida d'eccezione, il sindaco Giorgio Gori. Ma del gruppo fanno parte altre due guide, Nicola Eynard e Matteo Scaccabarozzi, che aiutano i partecipanti a scoprire dettagli nuovi di Bergamo.

Tra le mete visitate in questi mesi ci sono luoghi all’aperto: ad esempio fino al Canto Alto, per vedere sorgere il sole, oppure Astino. Ma anche luoghi al chiuso, aperti in via straordinaria: chiese e musei, oppure case private come la casa-studio di Trento Longaretti, aperta eccezionalmente dalla figlia Serena.

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