I pendolari lombardi non ce la fanno più e lanciano una petizione: «Meritiamo un servizio serio!»
Riprogrammazione estiva, guasti, soppressioni con modifiche alle tratte Milano Porta Garibaldi, Milano Greco-Pirelli e Passante di Milano
Tra orari estivi e guasti, essere pendolari è sempre stato difficile, ma mai così, tanto che i Comitati che rappresentano gli utenti del servizio ferroviario regionale hanno deciso di lanciare una petizione.
Come ogni anno, è arrivata la riprogrammazione estiva, che in genere prendeva avvio da agosto e che in questo 2022 è iniziata invece con qualche settimana di anticipo. Per quanto riguarda le linee bergamasche, si tratta di oltre una decina di viaggi giornalieri sospesi. Da Milano Porta Garibaldi non partiranno le corse per Bergamo delle 6,22; 8,22; 15,22; 16,22; 18,22; 18,31 e 19,22. Da piazzale Marconi a Porta Garibaldi, invece, non ci saranno i treni delle 6,30; 6,50; 8,30; 16,30; 17,30; 18,30. Soppresso anche il treno delle 7,45 Bergamo-Milano Greco Pirelli.
A questa, si sommano ulteriori disservizi, come ritardi e cancellazioni dell’ultimo minuto, dovuti, secondo Trenord, al caldo eccezionale, ma che in realtà sono il pane quotidiano dei pendolari per tutto l’anno.
Inoltre, non mancano i guasti, come l’aria condizionata che si blocca quando fuori la temperatura tocca i 35 gradi, costringendo i treni più datati a finire in manutenzione (si parla di un treno su cinque soppresso giovedì in Lombardia), ma anche la recentissima notizia delle problematiche alle ruote che hanno fatto ritirare 35 convogli e sospendere, da oggi (23 luglio), il passaggio dei treni nel Passante di Milano.
I pendolari non ci stanno e hanno imboccato la strada della polemica per rivendicare i propri diritti. Giovedì 21 luglio, Raffaele Specchia e Cristina Maranesi hanno avviato una raccolta firme sulla piattaforma change.org che in pochissimo ha già superato le 1.500 firme.
«I pendolari meritano un servizio ferroviario serio: Regione Lombardia non sa più gestire i trasporti», sono le prime parole che si leggono. E ancora:
«Il livello dei disservizi sui trasporti in Lombardia ha raggiunto una situazione insostenibile. Le continue cancellazioni dei treni, acuite dal periodo estivo, rendono la qualità di vita dei viaggiatori molto scadente. È ormai sotto gli occhi di chiunque uno stato di sofferenza del trasporto pubblico lombardo continuo, che vive punte di inefficienza nel periodo estivo e ciò è dovuto anche alla non corretta gestione delle ferie del personale da parte dell’azienda ferroviaria. Le problematiche dei pendolari sono note alla Giunta che guida la politica regionale, più volte sollecitata con gli strumenti che legge mette a disposizione a favore dei comitati e associazioni di pendolari e viaggiatori.
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, all’inizio della consiliatura, aveva riconosciuto le difficoltà dei viaggiatori ma nel corso del tempo la sua visione e quella dei suoi collaboratori si sono dimostrate miopi e disinteressate nei confronti dei disservizi. Anche l’assessora regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi, dapprima partita con giusto approccio nei confronti dei rappresentanti dei viaggiatori, nel corso del tempo ha abbandonato il confronto con i pendolari, disconoscendo la loro funzione sociale. Alla luce di quanto esposto, si può solo parlare di fallimento della gestione del trasporto pubblico, nonostante gli sterili tentativi politici di usare il Covid-19 e i numeri per nascondere un disagio che si misura ogni giorno a bordo dei treni. Chi viaggia è consapevole e rassegnato per questa situazione di disagio continuo.
I pendolari lombardi chiedono al Governo regionale un cambio di rotta sulla gestione e supervisione del trasporto pubblico ferroviario regionale, reale e concreto. Si tornino finalmente ad ascoltare i comitati, portatori delle istanze e dei disagi dei viaggiatori!».
A screditare la petizione e le richieste dei pendolari, arrivano le dichiarazioni dell’assessore Terzi: «Come Regione, il nostro primo obiettivo è quello di garantire la sicurezza dei viaggiatori a prescindere dalle sterili polemiche politiche o da petizioni online. Puntare il dito contro la Regione, che ricordo non gestisce ma programma il servizio ferroviario, è il classico atteggiamento strumentale tipico di una certa parte politica priva di una visione seria e responsabile e che, di fatto, vuol negare in modo anche risibile quanto fatto di positivo in questi anni, a cominciare dal programma di rinnovo della flotta dei treni finanziato da Regione Lombardia con 2 miliardi di euro, alcuni dei quali già operativi e in circolazione sulla nostra rete ferroviaria».