ambulanti dimezzati

Il mercato in via Spino a Bergamo è un «errore clamoroso», secondo Fratelli d'Italia

Il gruppo consiliare di minoranza ha presentato un'interrogazione che sottolinea il problema e chiede di ristudiarne la collocazione

Il mercato in via Spino a Bergamo è un «errore clamoroso», secondo Fratelli d'Italia
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Dopo l'allarme lanciato da Confesercenti e dagli stessi ambulanti che con lo spostamento del mercato di Bergamo dalla Malpensata a via Spino si sono dimezzati, ora sulla questione interviene anche il gruppo di minoranza di Fratelli d'Italia con un'interrogazione a firma di Ida Tentorio e Arrigo Tremaglia.

«Errore clamoroso»

Fanno notare: «L'operazione di trasferimento dalla Malpensata, decisa dalla precedente Giunta, si è rivelata un errore clamoroso, come molti hanno detto fin dall'inizio. La divisione in due pezzi (di cui uno allora nell'ex Piazzale Alpini) e la scelta sbagliata della zona di via Spino, fatta evidentemente da chi non ha mai frequentato un mercato in vita sua (peraltro senza trasporti adeguati e parcheggi sufficienti) ne hanno provocato lo svuotamento e lo snaturamento».

Una «ghettizzazione»

Sottolineano: «Chi frequentava il Mercato, a parte la scelta di fare gli acquisti in modo differente, coglieva spesso l'occasione di farsi una passeggiata, vedeva qualche vetrina, insomma viveva la città di Bergamo. Oggi deve andare in una periferia piena di capannoni, assolutamente estraniante. Quindi non ci va. Oggi, a causa della mancanza di clientela, sono fuggiti gran parte dei commercianti di alimentari e di prodotti nuovi e sono cresciuti oltremodo i banchi che vendono indumenti usati a bassissimo prezzo. Si è così provocata una "ghettizzazione" di questa storica tipologia di commercio».

Le sollecitazioni

Da qui quindi le domande, che suonano anche come una sollecitazione, all'amministrazione «per sapere se non intenda ristudiare, totalmente ex novo, ruolo e collocazione del mercato del lunedì, non solo aggiungendo eventualmente qualche posto auto, ma cercando di capire cosa motivava i clienti a frequentarlo».

Chiedono inoltre che venga convocata «la commissione competente, per sentire i rappresentanti dei commercianti e sollecitare i pareri dei Consiglieri».

Commenti
anna

In nessuna città o paese ho mai visto un mercato collocato in una zona così triste. in ogni parte d'Europa il mercato è in centro città. Io frequento spesso, con mia mamma, quello di Treviglio, sempre affollatissimo , con un'offerta di prodotti completa. Anche in Francia e Germania, dove vado abitualmente, i mercati, sempre ben riforniti di ogni bene, sono in centro città o paese.

Fabrizio

Gentilissimo Gianluigi, quando il mercato non è in una landa di capannoni, gli espositori non sono solo cinesi, con merce scadente. È mai stato per esempio sul Sentierone? Io andavo spesso alla Malpensata tanti anni fa, accompagnando mia madre. C’era un rapporto tra venditore e cliente che non esiste in nessun supermercato, a basso prezzo che sia. Quindi la collocazione conta, eccome. E cosa devono fare due consiglieri comunali, se non consigliare di ripensare una boiata? E mi sa che adesso si è svegliato Lei dal suo torpore, perché da tempo si discute di questo argomento. Quindi ben venga una ulteriore sveglia all’Amministrazione, e anche a Gianluigi

Marcello

Gianluigi, il ruolo (istituzionale!) di chi sta all'opposizione è quello di "disturbare il manovratore" ed è giusto che sia così, ovvero evidenziare tutto ciò che, nelle azioni di chi comanda, crea problemi. Lo fanno regolarmente anche coloro che governano questa città, nelle sedi in cui sono all'opposizione (governo nazionale e regionale). È il gioco delle parti in democrazia. Poi i cittadini decideranno quali questioni sono per loro più importanti, nel momento in cui potranno dire la loro (elezioni).

gianluigi

Sarà un problema di collocazione, ma io credo che la ragione sia anche un'altra. Io ricordo, quelle pochissime volte che sono andato al mercato, quando ancora era al piazzale della Malpensata, per cui molti anni or sono, gli espositori, erano indigeni, del territorio. Ora, credo si contino sulle dita di una mano, gli espositori indigeni. Sono Cinesi, di colore, varie etnie insomma. Per cui credo, che il mercato, in quanto tale, abbia perso la Sua identità. Chi scrive, abita ad Azzano s. Paolo. Il giorno di mercato è il Martedì. C'è un solo banchetto, gestito da cinesi, che vende abbigliamento, gli altri, alimentari, vestiario, scarpe, frutta e verdura ecc. sono tutti indigeni. Ecco perché resiste nel tempo. Se dovesse diventare, solo una vendita di abbigliamento, scarpe ecc. di extracomunitari, credo cesserà di esistere. Ai politicanti, che si sono svegliati solo ora, a distanza di tempo dal loro torpore, e scoprono che il mercato dove è ora non va bene, dico: smettetela di fare campagna elettorale, smettetela di denigrare il lavoro altrui, fate, fate voi!!!!! Ps. Mi piacerebbe sapere, quante volte, la signora Tentorio, e il signor Tremaglia, abbiano messo piede al mercato???????????? Buona giornata

Egidio

non capisco il senso del mercato considerando che che i super mercati offrono prodotti per tutte le tasche e sono numerosi nei vari quartieri cittadini,oltre ai centri commerciali

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