Il caso

Il mistero del magazzino di Chiuduno costruito per Amazon, che è ancora vuoto

Doveva dare lavoro a 450 persone, ma la multinazionale non ha pubblicato alcun annuncio e il Comune inizia ad avere dubbi

Il mistero del magazzino di Chiuduno costruito per Amazon, che è ancora vuoto
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Doveva essere il terzo polo della logistica di Amazon in Bergamasca, dopo quello di Casirate d’Adda e Cividate al Piano: annunciato un anno fa, finito di realizzare a ottobre scorso, si tratta del grande capannone di Chiuduno, nella zona industriale, in via Monte Alben. Adesso, però, quel grande progetto che doveva portare a un rilancio dell’economia locale, oltre a 450 nuovi posti di lavoro per i cittadini, sembra non sia più così certo come qualche mese fa.

Ad esprimere preoccupazione non è qualche abitante poco informato in paese, bensì lo stesso Comune con il suo sindaco Piermauro Nembrini. Il primo cittadino ha infatti dichiarato oggi (mercoledì 4 gennaio) al L'Eco di Bergamo che, pur avendo visto completata la struttura tra settembre ed ottobre, negli ultimi mesi sul sito di Amazon, che segnala le posizioni lavorative disponibili, il polo di Chiuduno non è mai comparso e nessuna attività legata alla logistica si è ancora insediata.

L’edificio, di un’area complessiva di 6.550 metri quadrati, avrebbe dovuto accogliere 150 dipendenti con posizioni amministrative e 300 tra magazzinieri e corrieri. Tuttavia, com’è possibile che la nascita di una realtà, data quasi per sicura, sia ora in dubbio fino a questo punto? Occorre fare chiarezza tornando indietro nel tempo: la società Amazon, di norma, non fa mai troppo in anticipo dichiarazioni ufficiali sull’intenzione di aprire un nuovo centro. Così si pensava fosse anche stavolta, quando era avvenuto il contatto tra l’Amministrazione locale e l’impresa immobiliare che voleva realizzare il capannone, che sarebbe stata l’intermediario per il colosso americano (fatto mai confermato ufficialmente).

Nel 2021, la Giunta aveva approvato il piano attuativo per il comparto industriale, dando il via libera alla realizzazione dell’opera, incassando in aggiunta 250 mila euro di oneri dopo il rilascio del permesso di costruire. Il magazzino, escluso dalla Provincia dalla Valutazione di impatto ambientale, era stato così realizzato a ridosso della provinciale 91, allo scopo di limitare l’incremento del traffico.

Nembrini ha ipotizzato che, col dimezzarsi delle azioni di Amazon nell’ultimo anno e l’assenza di annunci sul portale, pur volendoci mesi per organizzare la partenza di una simile attività, è probabile che la multinazionale abbia rivisto i suoi piani di sviluppo. In sintesi, l’apertura di un nuovo polo logistico non è affatto scontata e non avverrà nell’immediato futuro.

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