L'appello

Bergamo AAA: «Essere accessibili vuol dire essere attrattivi e accoglienti: diventi una prassi»

L'associazione ha atteso che si placassero le polemiche relative alla costruzione della passerella in Porta San Giacomo. A distanza di un mese il dibattito sull'accessibilità dei luoghi alle persone disabili pare caduto nel dimenticatoio

Bergamo AAA: «Essere accessibili vuol dire essere attrattivi e accoglienti: diventi una prassi»
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Dalle polemiche sull’estetica dell’opera, con tanto di attacchi social e interrogazioni parlamentari, al silenzio nell’arco di poco più di un mese. Il dibattito che si è acceso a Bergamo in merito all’opportunità di costruire una rampa per i disabili in Porta San Giacomo e al gusto usato nel realizzarla pare aver fatto il suo tempo.

C’è però chi, dopo aver volutamente atteso che si placassero le polemiche su Porta San Giacomo, non vuole che si spenga il dibattito sul tema dell'accessibilità alla nostra città per le persone più fragili. «L’essere accessibili – sottolinea l’associazione Bergamo AAA - vuol dire anche essere attrattivi e accoglienti. Così vorremmo fossero le nostre città. Bergamo ha tutte le carte in regola per essere laboratorio per una cultura sempre più diffusa della progettazione accessibile, accogliente e attrattiva». Fare di Bergamo un luogo sempre più attrattivo, tra l’altro, è anche uno dei focus al centro dei tre laboratori organizzati da Palazzo Frizzoni per la redazione del nuovo Piano di governo del territorio.

Per l’associazione, le pubbliche amministrazioni dovrebbero lavorare per progettare spazi per accedere ai quali non è necessario schiacciare un pulsante e prendere un ascensore. Ma per fare ciò è necessario un cambio di mentalità.

«La sfida in un paese come il nostro – si legge in una nota - che ha un territorio prevalentemente collinare e montuoso, costellato da splendidi centri storici antichi, è culturale: cosa posso modificare del preesistente per fare in modo da rendere accessibili a più persone possibili percorsi, edifici, monumenti?».

Non manca nella lettera scritta dall’associazione Bergamo AAA un riferimento al nuovo camminamento in Porta San Giacomo, costruito per rendere percorribile a tutti l’intero anello delle Mura venete.

«Di tutto questo dibattere – prosegue lo scritto - a distanza di un mese non c’è più memoria. Ognuno è tornato a fare quello che fa di solito. Mediamente a non occuparsi di accessibilità, di disabilità. Noi che abbiamo a cuore il tema continuiamo ad andare avanti cercando di sensibilizzare il più possibile, portando avanti i nostri progetti di inclusione. L’accessibilità dei luoghi, sia pubblici sia privati aperti al pubblico, deve diventare paradigma indispensabile nella progettazione architettonica, deve diventare una prassi che i tecnici devono fare propria».

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