La risposta

«Incomprensione con il call center»: il Papa Giovanni risponde alla cittadina rimbalzata tra Cup e sportelli

Arriva la spiegazione dell'Asst dell'ospedale dopo la lettera inviata alla nostra redazione

«Incomprensione con il call center»: il Papa Giovanni risponde alla cittadina rimbalzata tra Cup e sportelli
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In riferimento alla lettera inviata alla nostra Redazione da una cittadina, che lamentava disservizi nella prenotazione di una visita chirurgica presso l'ospedale di Bergamo, Asst Papa Giovanni ha inviato una comunicazione in risposta per fare chiarezza sulla situazione.

«Abbiamo simulato una prenotazione – spiega Asst– e il primo appuntamento per una visita chirurgica per colecisti che viene offerto è per il 24 giugno, cioè fra pochi giorni. È probabile quindi che ci sia stata un'incomprensione con il call center oppure un problema nella compilazione della ricetta. Rispetto alle regole di accesso al Cup, queste sono in vigore da oltre due anni e chiaramente indicate sul nostro sito, così come all'ingresso del Cup».

«Ci teniamo però a chiarire la questione dei supposti minori tempi di attesa se si sceglie di eseguire la prestazione in area privata. Questi dipendono solitamente dal fatto che la richiesta in questo ambito è molto minore – prosegue il comunicato –. Cerchiamo di spiegarci meglio: la domanda di prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale è spesso molto superiore alle prestazioni che si possono erogare, quindi i tempi di attesa risentono del numero di persone che richiedono quella stessa prestazione nello stesso periodo di tempo. Anche tenendo attivi gli ambulatori tutto il giorno con tutti gli specialisti a disposizione è praticamente impossibile soddisfare tutte le richieste in tempi brevi e quindi è normale che si generino liste di attesa».

Con la libera professione e solvenza, il rapporto domanda/offerta invece «cambia drasticamente perché le richieste sono nettamente inferiori rispetto a quelle che arrivano con i canali tradizionali e quindi, anche a fronte di un’offerta molto ridotta rispetto ai canali tradizionali del Ssn, vengono soddisfatte in tempi brevi». Conclude l'Asst: «Infine vogliamo precisare che le prestazioni in libera professione sono erogate in aggiunta all'orario di lavoro che il professionista è tenuto a fornire per il Servizio sanitario nazionale e per erogare tutte le prestazioni del reparto dalla degenza, al Ps, nelle sale operatorie e negli ambulatori».

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