La segnalazione

Incrocio "killer" a Scanzo: «Chiedo di eliminarlo dal 2019, ora ci è scappato il morto»

Un residente segnala le proposte di modifica alla viabilità che da anni avanza per il "semaforo Tadini", dove il 20 giugno è morta Ernesta Bonalumi nello scontro tra un bus Atb e un'auto

Incrocio "killer" a Scanzo: «Chiedo di eliminarlo dal 2019, ora ci è scappato il morto»
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Lo schianto all'incrocio Tadini di Scanzorosciate, nel quale la sera di venerdì 20 giugno scorso è morta Ernesta Bonalumi, 78enne di Sotto il Monte, ha riportato all'attenzione delle cronache il tema della sicurezza di quelle strade. Il semaforo presente all'intersezione genera traffico e conseguenti incidenti, che già in passato erano stati anche gravi.

È di questo che parla la segnalazione inviata alla nostra Redazione da un abitante della zona, che spiega come ormai da sei anni chieda al Comune di modificare la viabilità per poter finalmente eliminare quel semaforo, giudicato troppo pericoloso e problematico per il flusso veicolare dell'area.

L'attesa della bretella

Il Comune, per uscire da questa situazione di forte difficoltà, aveva avviato a febbraio 2025 l'iter per realizzare la cosiddetta "bretella Resta". In pratica, l'incrocio tra Corso Europa e via Manzoni si trasformerebbe in una rotonda, la quale, attraverso una nuova strada che taglia dei terreni (finanziata dagli oneri di espansione della ditta Resta), si andrebbe poi a collegare a un altro rondò da realizzare in via Piave a Pedrengo.

Il punto è che, nell'attesa di portare a termine questo progetto - non ci sono tempi certi, ma la speranza è di realizzarlo entro quest'anno -, c'è stato lo scontro tra l'autobus di Atb e la Golf su cui viaggiava la 78enne deceduta. Ancora da chiarire le dinamiche dell'accaduto, ma pare che il pullman, che stava attraversando l'incrocio con il verde dopo aver passato il ponte Marzio a Gorle, avrebbe urtato la vettura su cui si trovava la donna insieme ad altre due persone.

La segnalazione di un residente

A margine di quanto successo, come detto, un cittadino ha scritto al nostro giornale, spiegando che già nel 2019 aveva inviato per una Valutazione ambientale strategica (Vas) sulla zona il suo parere, riproponendolo a più riprese negli anni successivi. Aveva proposto delle modifiche sia per migliorare il traffico, sia per la vivibilità della via in cui risiede, via Marconi, che a causa del passaggio di mezzi pesanti e l'assenza di marciapiedi è molto pericolosa.

«La situazione dell'incrocio presenta una moltitudine di problematiche di sicurezza, viabilità e accessibilità. Potrebbe essere risolta con la famosa bretella Resta, ma la sua data di realizzazione non è ancora data a sapersi», spiega il lettore.

«Faccio notare che la situazione verificatasi con l'incidente, che ha avuto per vittima la signora Ernesta Bonalumi, si ripete tutti i giorni e in modo molto preoccupante. Le mie denunce iniziano nel 2019: purtroppo, a oggi, non hanno generato nessun tipo di intervento e tantissimi sono stati gli incidenti più o meno gravi. Io vivo in quel quartiere e ci sono tantissimi residenti che purtroppo non hanno nemmeno l'accesso pedonale, e parlo di normodotati, alla propria abitazione».

La proposta per la viabilità

Il residente aveva proposto l'eliminazione, da via XXV Aprile, della possibilità di andare dritti o girare a sinistra, rendendo obbligatoria invece la svolta a destra. Questo perché il semaforo dell'incrocio Tadini, quando rosso in Corso Europa, provoca code che arrivano fino al ponte, rendendo difficile lo scorrimento dei veicoli su quest'ultimo, dato che è comunque stretto.

La proposta di modifica contenuta nel contributo Vas inviato al Comune di Scanzorosciate

L'uomo aveva inoltre chiesto di rendere via Marconi a fondo chiuso, realizzando anche un marciapiede, agevolando così l'accesso alle abitazioni dei residenti. Il successivo suggerimento era stato quello di ripristinare la vecchia viabilità, quindi rimettendo il doppio senso, in Corso Europa e via Manzoni, creando all'intersezione di queste due strade una rotatoria, che quindi andrebbe ad anticipare l'intervento per la bretella.

L'Amministrazione, tuttavia, aveva risposto che la strada era di pertinenza della Provincia e che comunque era impossibile ripristinare la viabilità storica, dato che i tecnici avevano ritenuto che la situazione vigente fosse quella migliore.

In seguito, in un contributo Vas del settembre 2023, il lettore aveva allora chiesto di installare un autovelox in via Marconi, così da rallentare il traffico, dato che un altro problema in quella strada è l'alta velocità. Nel documento, constatava con amarezza come «sembra che la problematica esposta a partire dal 15 ottobre 2019, ben quattro anni fa, sia a oggi totalmente inascoltata e non presa in considerazione».

Un concetto che, per chi ci ha scritto, vale ancora oggi. Forse una soluzione alla questione, o almeno un significativo miglioramento, arriverà con la bretella. Ma chissà quando.

Commenti
eugenio rizzoli

Certo. Non è quello il punto in questione. La " gestione " di quell'incrocio presenta altissime criticità sotto tutti i punti di vista; il numero degli incidenti è la " denuncia " più efficace!!!!! In merito all'articolo la strada è provinciale di " proprietà " ma l'utilizzo e la regolamentazione della viabilità spetta al comune : quindi nessun alibi. Per quanto riguarda lo studio dei tecnici, no comment ; purtroppo sono i risultati evidenti che parlano chiaro , per parafrasare " carta canta" " realtà dei fatti canta " ERRARE HUMANUM EST...

Beppe

Ma se si passa col semaforo rosso tutti gli incroci sono pericolosi!!!

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