La battaglia contro l'inceneritore della Montello Spa passa anche dalle... puzze
«L’azienda non ha ancora risolto questo annoso problema. Come ci si può fidare?». La manifestazione in città e la mozione in via Tasso

di Marta Belotti
Si avvicina la data di avvio della Conferenza dei Servizi sulla realizzazione da parte della Montello Spa di un nuovo termovalorizzatore. O termoutilizzatore, per usare il tecnicismo preferito dall’azienda. O ancora, l’inceneritore, termine forse più spiccio, ma che meglio rende l’idea di quello che sarà l’opera.
L’avvio della procedura è previsto per mercoledì 21 maggio, quando attorno a un tavolo si siederanno - tra gli attori principali - la Provincia, la Montello Spa, i Comuni direttamente interessati dall’opera, nonché le numerose altre amministrazioni, e non solo, che hanno fatto richiesta di poter partecipare da uditori. Il tavolo che sarà però soltanto virtuale, dato che l’incontro avverrà online.
No allo stop
La data di avvio della Conferenza è ora certa, dopo che il 13 maggio è stata rigettata la richiesta di slittamento avanzata da quattro Comuni che hanno ancora dei conti in sospeso con l’azienda, ovvero Montello, Bagnatica, Brusaporto e Costa di Mezzate, interessati ormai da anni da un problema di puzze maleodoranti («Sembra di vivere in un bidone dell’umido», spiegava al nostro giornale un residente, parole che rendono bene l’idea del problema).
Tramite il gruppo di avvocati “Dini-Saltalamacchia. Giustizia climatica, ambientale e sociale”, le quattro Amministrazioni hanno inviato al settore Ambiente della Provincia di Bergamo la richiesta ufficiale «che la conferenza di servizi di cui all’oggetto venga sospesa e riavviata all’esito sia della conclusione del procedimento di riesame complessivo con valenza di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale che del monitoraggio e della verifica circa l’efficacia delle prescrizioni di cui alla determina del 3 ottobre 2024».
Le due questioni aperte
Nel documento vengono richiamati due punti che, secondo i Comuni e i legali, dovrebbero essere chiusi ed esauriti prima dell’apertura della Conferenza dei servizi (...)
Se parliamo di puzze, la pianura bergamasca è costantemente immersa nella puzza, e senza il bisogno di un inceneritore !
Il buon senso vorrebbe che questi impianti vengano realizzati in zone lontane da centri abitati, in modo da minimizzare i disagi (visto che l'impatto non si può ridurre a zero).