«Spettacolo di solitudine e desolazione»

La Lav attacca il circo Orfei: «Si liberi l'elefantessa Andra». Appello al sindaco di Azzano

Per l'associazione nella cura del pachiderma, di 62 anni, non sono rispettati i requisiti minimi. Per questo la Lav ha chiesto nuovamente al sindaco Lucio De Luca di farsi parte in causa

La Lav attacca il circo Orfei: «Si liberi l'elefantessa Andra». Appello al sindaco di Azzano
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«Quello che abbiamo visto finora è solitudine e desolazione». La sezione bergamasca della Lav, la Lega anti vivisezione, torna all’attacco del “Circo Rolando Orfei”, denunciando la propria preoccupazione per le condizioni di vita dell’elefantessa Andra e chiedendo nuovamente al sindaco Lucio De Luca di farsi parte in causa e di aiutare l’associazione a liberare il pachiderma.

«Stiamo ricevendo numerose mail dai bergamaschi, in tanti ci chiedono d’intervenire – osserva la Lav -. Purtroppo a Bergamo, in 9 anni di lavoro, non siamo mai riusciti a liberare animali dal circo. Le nostre segnalazioni, che in alcuni casi sono andate a segno in altre province lombarde, qui si sono sempre concluse con un nulla di fatto. Eppure il trattamento riservato ad Andra, nonostante l’età (62 anni ndr) è tutt’altro che in linea con le linee guida Cites per il mantenimento degli animali nei circhi e negli spettacoli itineranti».

Tra i requisiti minimi non sarebbe ammessa la «detenzione di un singolo animale», che dovrebbe comunque disporre di «zone ombreggiate per il riposo»; inoltre dovrebbero essere presenti «tronchi per lo sfregamento, possibilità di fare bagni nell'acqua (se la stagione lo consente) e giocare con rami». Condizioni ben diverse da quelle testimoniate da una fotografia scattata ieri (martedì 31 agosto) che mostra Andra sola, con l’aria triste, appoggiata su una balla di fieno sotto il sole.

Per la Lav di Bergamo la “Regina Indiana” sarebbe oggetto, suo malgrado, di una campagna mediatica che vuole dipingere il circo come un luogo «dove l’immaginazione dei bambini si trasforma in realtà e dove gli animali sono accuditi con amore». Tra l’altro, non sarebbe la prima volta che la Lega denuncia le condizioni in cui è costretta a vivere Andra.

«Quello che oggi attenda ad Azzano San Paolo, molti anni fa si chiamava Circo Alex Hamar/Massimo – sottolinea la Lav in un comunicato -. Nell’estate del 2009 il circo di proprietà della famiglia Coda Prim, normalmente conosciuto con l’insegna “Circo Nazionale Alex Hamar”, partì alla volta della Grecia per un tour estivo. Dal 29 aprile 2009 al 4 maggio 2009 il circo, allora con l’insegna “Circo Massimo” attendò nella città di Florina e pochi giorni dopo, il 12 maggio 2009, fu rilasciato un video che mostrava un operatore picchiare brutalmente e ripetutamente Andra, che allora aveva circa 42 anni. Dalle denunce Lav apprese che la violenta aggressione avvenne con un bullhook, un bastone con uncino metallico alla fine e che l’aggressore fu identificato come uno dei proprietari del circo e tra gli addestratori dell’elefantessa».

Dopo la pubblicazione del video l’insegna del circo sarebbe cambiata più volte e anche l’intervento delle autorità greche non tardò ad arrivare. L’allora Ministro dell’agricoltura Sortitris Hadzigakis dichiarò che questo comportamento era ai limiti della barbarie e tre anni dopo la Grecia approvò una norma che vietava l’utilizzo di qualsiasi animale negli spettacoli. «Mentre in Grecia avveniva questo cambiamento epocale – conclude amareggiata la Lav -, in Italia si continuava a premiare questo circo e altri attraverso il finanziamento di centinaia di migliaia d’euro dal Fus, il Fondo unico dello spettacolo».

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