l'appello

La preoccupazione di un gruppo di mamme di Città Alta per il futuro delle elementari Ghisleni

Temono che il caos sulle modalità di ingresso alle Mura abbia influito sul calo delle iscrizioni, ma spiegano anche come superare i problemi

La preoccupazione di un gruppo di mamme di Città Alta per il futuro delle elementari Ghisleni
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La scuola primaria di Città Alta "Mario Ghisleni" a settembre perderà una sezione del primo anno. Il basso numero di iscritti non ha infatti reso possibile attivarne almeno due, come di consueto.

Il fatto preoccupa molto un gruppo di mamme del Comitato Città Alta, nuovo gruppo di quartiere nato per dare voce a chi vive nel centro storico e turistico di Bergamo e per migliorare il benessere dei residenti.

Scrivono: «Siamo state figlie, ora madri e alcune di noi nonne. Del borgo conserviamo preziosi ricordi e nel borgo riponiamo importanti aspettative future.  Dei tanti cambiamenti vissuti in questi anni, uno, in particolar modo crediamo meriti la nostra attenzione: la scuola primaria del quartiere».

Da qui entrano nel merito della perdita di una sezione e cercano di darsi una spiegazione.

«La confusione non ha aiutato»

Il primo problema citato è il calo demografico «così come lo spopolamento di Città Alta, che ha portato in questi ultimi anni alla costituzione di classi sempre meno numerose», ma non solo.

Le mamme temono anche che quest'anno abbia influito un altro fattore: «Crediamo che le informazioni relative alla nuova viabilità, poco chiare e a volte allarmanti, abbiano fatto desistere le famiglie dallo scegliere di iscrivere i propri figli nella scuola. All'inizio del 2024, periodo in cui si fanno le iscrizioni, i media cittadini parlavano prima di fasce protette per accedere, poi di permessi speciali, poi non si è più detto nulla. La confusione che si è creata ha penalizzato la scuola, riducendo ulteriormente questo flusso di iscrizioni. Nessuno si è preoccupato di tranquillizzare le famiglie sulle reali modalità di accesso, e il risultato lo abbiamo davanti agli occhi». 

I problemi che non ci sono

Sono quindi le mamme stesse a spiegare: «L'ingresso al borgo storico è consentito negli orari di scuola, senza alcun limite d'orario o permanenza. Inoltre è presente un efficiente servizio Piedibus, gestito da volontari che accoglie i bambini in Colle Aperto tutti i giorni a partire dalle 7.50 e li accompagna a scuola. In questo modo i genitori non devono neppure fermarsi con l'auto, ma possono lasciare il bambino e ripartire immediatamente».

L'appello: «Siamo ancora in tempo»

Concludono quindi con un appello: «Siamo ancora in tempo per trovare iscritti e fare in modo che si creino le due sezioni a cui siamo abituati, in modo che la scuola non venga penalizzata dalla nuova viabilità che ha coinvolto il nostro quartiere. Vorremmo fare un appello alle famiglie bergamasche: scegliete la scuola primaria "Mario Ghisleni" di Città Alta, è accessibile, ottima a livello di didattica e parte fondamentale del tessuto sociale del nostro quartiere. Una sola scuola non fa il quartiere ma ne rappresenta l'anima, intorno alla quale si muovono le relazioni, si costruiscono i valori, si insegna il senso di appartenenza e condivisione. Di questa nostra scuola vogliamo prenderci cura».

Commenti
Giuseppe Boschini

Tra un po', un bel po' di primarie chiuderanno... per fortuna ci sono gli stranieri... sostituzione etnica, come direbbero Lollobrigida & company .

Anchise

Chi conosce la scuola sa bene qual è il problema di quella scuola: la dirigente. Sta spingendo per far chiudere i plessi della primaria e della secondaria, senza contare che continua a far scappare i docenti. E la qualità per i nostri figli ne risente!

Marcello

Non capisco, vorrebbero che chi non abita in Città Alta ci andasse apposta per accompagnare lì a scuola i propri figli? Se questo è l'intento direi che è una battaglia persa in partenza!

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