Il caso

La rabbia dell'area camper Città dei Mille: «Tutta quella musica fa scappare i turisti»

L'area di sosta era tra le più rinomate, ma ora i titolari sono in difficoltà: molti residenti e clienti si lamentano del caos causato dal Parco Avventura

La rabbia dell'area camper Città dei Mille: «Tutta quella musica fa scappare i turisti»
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di Andrea Carullo

L’estate porta con sé occasioni per divertirsi, opportunità e tanta musica, ma forse un po’ troppa. È il caso di Torre Boldone, dove proprio ai confini, tra l’area camper e le vie Foscolo ed Elia Simone, si trova il Parco Avventura, che ospita serate con musica di sottofondo. Esplodono così le lamentele dei residenti delle vie adiacenti, che accusano il parco di un volume di musica troppo elevato: «Non riusciamo più a dormire» affermano alcuni. «Ci siamo rivolti alle autorità competenti, ma non è servito a nulla» aggiungono altri.

La delicata questione è stata più volte segnalata al Comune, perché oltre al danno alla quiete pubblica, con un livello di musica molto alto anche a notte inoltrata (così affermano i residenti), si è aggiunto il danno economico.

Chi se l’è passata peggio, sicuramente, sono Michele e Sebastiano Rigagnese, gestori della “Area sosta Camper - Città dei Mille”, attività portata avanti da quasi un decennio con impegno, competenza e soddisfazioni. Non a caso il loro esercizio, per la grande cura dedicata, era stato riconosciuto sulla base delle recensioni e dei voti ricevuti dagli utenti come una delle migliore tappe del 2021, riconoscimento assegnato dal sito web CaraMaps.

D’altronde, fino a poco tempo fa, bastava leggere un paio di recensioni per rendersi conto che, grazie a quest’area, Bergamo era considerata una delle mete preferite dai camperisti da ogni parte d’Italia e d’Europa, tutto almeno fino all’inizio di questa estate, quando le segnalazioni e le lamentele per il volume della musica troppo elevato non solo sono arrivate a disturbare notevolmente i clienti, ma anche a costringere alcuni ad andarsene via prima di quanto previsto.

«È una situazione inverosimile, siamo stanchi - sono le parole di Sebastiano Rigagnese, esasperato dalla situazione -. Siamo partiti il 26 maggio, contattando le forze dell’ordine e presentando un esposto al Comune, ma a causa della burocrazia che rallenta e frena tutto la situazione non è ancora stata risolta. Ormai siamo oltre metà luglio, non ne possiamo più. Abbiamo dovuto riorganizzare dall’interno la struttura per limitare i danni, ma si vive male». (...)

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