Nelle ore di punta

La Treviolo-Paladina scorre, ma le code si sono spostate appena più su

Il tratto di strada è stato inaugurato dopo 8 anni di attesa, ma finché non si raddoppia fino a Villa d'Almé ogni intervento non sarà risolutivo

La Treviolo-Paladina scorre, ma le code si sono spostate appena più su
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di Bruno Silini

Eppur non si muove il traffico, nelle ore di punta, sulla variante Treviolo-Paladina inaugurata, con gran assembramento di autorità pubbliche, lunedì 7 marzo. 46 milioni di euro dei contribuenti che non hanno sortito l’effetto sperato di fluidificare il serpentone quotidiano di auto, soprattutto per chi percorre la nuova arteria verso la Valle Brembana.

Nelle trincee e nella modesta galleria di Valbrembo (200 metri poco più) l’ingorgo non s’è fatto attendere per buona pace di chi, ingenuamente, pensava di velocizzare i tempi. Aspettative dunque deluse dopo otto lunghi anni di attesa.

I più caustici, sui gruppi Facebook dedicati alla viabilità bergamasca, scomodano il ragionier Fantozzi definendo l’infrastruttura viaria «una boiata pazzesca». Quando la strada era ancora sulla carta, l’allora delegato alla viabilità provinciale Pasquale Gandolfi (oggi salito al grado di presidente) era certo che la situazione sarebbe migliorata, snocciolando, a sostegno della propria tesi, numeri adamantini sui flussi di traffico.

Ebbene, qualche ora dopo il discorso inaugurale, dove annunciava la «grande soddisfazione di vedere finalmente realizzata, dopo un percorso particolarmente difficile, questa importante strada che migliorerà il traffico in termini di scorrevolezza e sicurezza, e con esso la qualità della vita sia degli automobilisti che degli abitanti della zona», s’era riformata la stessa coda del giorno prima. Certo, per dare completezza ai desiderata di Gandolfi mancherebbe la realizzazione del terzo tratto fino a Villa d’Almè, ma con la lena finora sperimentata e i costi necessari (420 milioni) le sofferenze dei pendolari locali saranno ancora lunghe da patire. (...)

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