Lago d’Iseo, un’estate a secco: il 2022 è tra i quattro anni peggiori del millennio
A metà luglio il livello del lago è andato a -25 centimetri, ovvero un metro sotto la media del periodo
L’estate scorsa i livelli del Lago d’Iseo si sono abbassati notevolmente a causa del lungo periodo di siccità. Nella zona del Basso lago, tra l’altro, in alcuni punti si poteva camminare, per diverse decine di metri, lungo le sponde a causa della ritirata delle acque, ma anche prendere il sole piazzandosi con la sdraio su spiagge naturali formatesi per effetto della situazione.
A riportare i dati di fine anno è l’Eco di Bergamo: il 2022 è stato classificato come un anno particolarmente problematico, nel quale si è rimasti per dodici mesi consecutivi al di sotto della media storica del periodo, entrando di diritto nelle annate più calde del millennio, ovvero il 2003, il 2006 e il 2015. Nel Novecento, il record negativo spetta invece agli anni 1949, 1951, 1960 e 1977.
L’anno in cui, invece, il livello dello specchio d’acqua registrò numeri impressionanti in positivo fu il 2014, in cui il Sebino fu riempito da 136 giorni di piogge, con un’estate che mantenne quasi sempre temperature basse per la stagione. Al contrario, nel 2022 le alte temperature e le scarse precipitazioni hanno provocato un deficit d’acqua. Inoltre, da gennaio ad adesso si sono registrate medie di afflussi e deflussi inediti: in un anno, infatti, il bacino ha registrato complessivamente 788 milioni di metri cubi di acqua, contro una media di 1.700 milioni di metri cubi, con una decrescita di circa il 46 per cento.
L’allarme estivo è stato ribadito da Francesco Tengattini, responsabile del Consorzio dell’Oglio di Brescia, ente che si occupa della regolazione delle altezza del lago d’Iseo. Il rappresentante ha spiegato, sempre all’Eco, che si è fatto il possibile per garantire l’accesso al bacino agli agricoltori, alle 16 derivazioni irrigue ed alle 7 centrali idroelettriche a valle. Un compito comunque non facile, nonostante il supporto dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e Regione Lombardia.
Il 2022 ha registrato tanti livelli minimi, ma nessun livello massimo: il giorno nero è stato il 17 luglio scorso, con il lago a -25 centimetri e poco più di cento centimetri sotto la media del periodo dal 1936, anno di entrata in funzione della diga di Sarnico. Un raggio di sole si è avuto il 26 maggio, quando il lago è arrivato a +79,5 cm di altezza, avvicinandosi alla media storica di +84 cm. Una speranza subito tradita dai mesi successivi, in cui il livello non ha fatto altro che calare in maniera progressiva. Una tendenza confermatasi fino a dicembre, in cui il livello rimane drasticamente basso: si sono misurati +13 centimetri, ovvero cinquanta centimetri sotto la media.
Come se non bastasse, il clima ha favorito la proliferazione delle alghe macrofite, che hanno infestato il lago ed ha inoltre messo a dura prova il turismo. Ora, l’auspicio è che la neve caduta in alta quota possa riequilibrare il sistema del bacino.