Le foto dell'orso bruno che si è mangiato api e miele di alcune arnie alla conca dei Campelli
La denuncia di un apicoltore ha fatto scattare l'intervento della polizia provinciale. L'animale immortalato dalla fototrappola. Le precedenti segnalazioni

Le foto parlano chiaro, dato che hanno immortalato in modo evidente l'esemplare di orso bruno intento a fare una scorpacciata di api e miele. Sono scattate poche notti fa dalla fototrappola installata dagli agenti della polizia provinciale di Bergamo sul terreno di un apicoltore nella bellissima conca dei Campelli, a Schilpario.
Scorpacciata di miele e api
Come spiega un comunicato diramato oggi (16 giugno) da via Tasso, gli agenti sono intervenuti dopo che l'apicoltore ha trovato un’arnia completamente divelta, con i telaini che contengono le covate e il melario “consumati” del miele e delle api che lo stavano producendo. Sebbene gli indizi circa il passaggio dell'orso fossero chiari, la polizia provinciale, dopo aver certificato i danni subiti dal professionista, ha deciso di posizionare una fototrappola per fugare ogni dubbio.
La notte successiva, come gli agenti si aspettavano, il plantigrade è tornato e ha nuovamente "attaccato" le arnie, facendo il pieno di insetti e miele (è ghiotto di entrambi).
Subito è scattato il successivo iter, che ha previsto sia l'installazione di una recinzione elettrificata da parte dell'apicoltore attorno al suo apiario, sia la compilazione della modulistica necessaria per avanzare richiesta di risarcimento danni a Regione Lombardia. Parallelamente, gli agenti hanno prelevato alcuni peli dell'orso che consentiranno di “mappare” geneticamente l’esemplare al fine di determinarne la discendenza.




Un orso di passaggio
Al momento, Provincia ha comunque confermato che si tratta quasi certamente di un maschio sub-adulto allontanatosi dalle zone di riproduzione delle femmine in Trentino e che, dopo lunghi periodi di “erratismi” (possono durare diversi anni) in territori ampissimi lungo l’intero arco alpino centro-orientale, farà rientro una volta raggiunta la maturità sessuale, partecipando di fatto all’espansione della popolazione.
Sempre via Tasso sottolinea come si tratti della prima apparizione di un orso bruno nella nostra provincia a oltre un anno di distanza dalla precedente, avvenuta allora sul confine tra la Valsassina e la Valtaleggio. In realtà sarebbe meglio dire che si tratta della prima accertata da un anno a questa parte, perché - in realtà - negli ultimi dodici mesi ci sono state diverse segnalazioni riguardanti la presenza di orsi in Bergamasca.
Le altre segnalazioni dal 2023 a oggi

Non fu avvistato, ma l'anno scorso un orso di certo colpì in alta Val Seriana, in località Lantana del Colle Vareno, dove due vitelli della Fattoria della Felicità di Onore furono predati. Si tratta dell'unico caso confermato dalla polizia provinciale di predazione da parte di un orso bruno in Bergamasca nel 2024. Nell'estate dello stesso anno, però, si era parlato di un orso anche nella zona di Bolgare. In quel caso, invece, le autorità smentirono, parlando di «cane di grossa taglia».
Tra la primavera e l'autunno del 2023, invece, la presenza di uno o più orsi era stata registrata prima a Sovere (confermata dalla Provincia) e poi nella zona di Solto Collina. In quel caso, non ci fu alcuna conferma ufficiale, ma dei segni lasciati sulle cortecce si alcuni alberi lasciavano poco spazio all'immaginazione...
Purtroppo sono troppi e stanno dando problemi, abbatterli no , ma catturarli e portarli in foreste lontano dall'uomo, si.
Attendiamo il genio leghista con proposta di abbattimento
I risarcimenti, se arriveranno, saranno irrisori, la recinzione se la dovrà pagare l'apicultore che, intanto non avrà più la possibilità di vendere il miele e di avere un reddito. Certi animali, come orsi e lupi non devono e non possono vivere con l'uomo e le sue attività. I pastori che hanno denunciato le pecore e gli agnelli sbranati sono diversi ormai. Aspettiamo succeda qualcosa, dato che grazie agli animalisti, gli uomini non si possono più difendere?