Ast e Asst Bergamo Est hanno comunicato che, alla giornata di ieri (lunedì 11 luglio), 16 persone in totale risultavano contagiate in Val Seriana dal batterio legionella. Il numero di malati è quindi leggermente aumentato, mentre le cause rimangono tutt’ora sconosciute e sembra non ci sia alcun collegamento significativo tra i pazienti.
Gli esperti di Ats stanno andando avanti con le indagini, effettuando test sui campioni prelevati dai rubinetti e dalle docce delle abitazioni dei soggetti coinvolti, oltre che da 4 fontanelle pubbliche, di cui 3 di Clusone e una di Rovetta. Inoltre, i tecnici stanno effettuando controlli anche sui grandi impianti di condizionamento sul territorio ed è stato attivato un collegamento diretto per le informazioni con Regione Lombardia e l’Istituto superiore di sanità. I risultati degli esami si avranno solo tra dieci giorni, ma potrebbero essere sospesi se nel frattempo dovessero emergere nuovi dettagli oppure se i casi dovessero ancora aumentare.
L’origine del batterio non è stata finora individuata e settimana scorsa il sindaco di Clusone, Massimo Morstabilini, dopo il confronto con gli esperti ha voluto pubblicamente smentire il sospetto, circolato poco dopo i primi contagi, che l’acquedotto locale fosse contaminato. Questo perché la legionella prolifera solo nelle parti terminali degli impianti, come appunto rubinetti o fontanelle. Dalle domande fatte ai soggetti che hanno contratto la legionellosi, non sarebbero inoltre emersi particolari che aiutino a capire se siano stati tutti nello stesso posto o se possano aver avuto a che fare con una fonte comune della malattia.