Maxi rissa in stazione, Ribolla: «Dalla polizia locale tante multe e poco controllo del territorio»
Il vicesindaco ha contestato l'assenza dello Stato e della Regione. Il leghista lo critica: «È propaganda, serve invece una strategia europea»
Dopo la maxi rissa tra la stazione di Bergamo e Porta Nuova, che ha coinvolto domenica scorsa circa 150 ragazzi, di cui diversi figli di immigrati o, a quanto sembra, ospiti dei centri per minori stranieri, e le dichiarazioni del vicesindaco Sergio Gandi, affidate a un video per i giornali, sulla questione interviene anche l'opposizione. In particolare, il consigliere leghista Alberto Ribolla, che adesso evidenzia come, a suo parere, i nodi dell'accoglienza indiscriminata abbiano portato a questi risultati.
«Il vicesindaco Gandi, in una recente intervista relativa alla maxi rissa avvenuta in centro l’altro ieri, che ha avuto come protagonisti oltre cento immigrati (di cui alcuni ospiti dei centri per i minori stranieri non accompagnati), ha dichiarato che il problema immigrazione deve essere affrontato a livello regionale e nazionale e che a livello comunale si fa tutto il possibile. [...] Forse il vicesindaco, impegnato nella lotta interna per guadagnarsi la candidatura post Gori, crede che prendersela col governo nazionale e con Regione Lombardia possa fargli guadagnare terreno».
«Polizia con poco personale e più dedita alle multe»
Secondo l'esponente del Carroccio, fino a poco tempo fa, come anche nell’ultimo Consiglio comunale, Gandi (che è esponente di spicco del Pd provinciale) sosteneva la politica dell’accoglienza, promossa attualmente dal suo partito, da cui però, sempre nell'opinione di Ribolla, anche il Sindaco Gori avrebbe preso le distanze.
«Innanzitutto, che si faccia tutto il possibile a livello comunale non è vero, visto che l’ormai cronica carenza di personale della Polizia locale è responsabilità politica di questa Giunta, che ormai governa da quasi dieci anni e dello stesso Gandi, quale assessore alla Sicurezza, che peraltro indirizza la polizia locale, più dedita alle sanzioni che al controllo del territorio. Come evidenziato anche nel rendiconto, nel quale molti obiettivi di sicurezza e ordine pubblico non sono raggiunti».
«Servono politiche europee»
Il leghista ha poi sottolineato come in passato solo l'attuale ministro Salvini abbia bloccato gli sbarchi, «venendo processato più volte per aver difeso i nostri confini», mentre l’Europa sarebbe tutt'oggi latitante in merito.
«È evidente che non si possa accogliere tutta l’Africa in Italia e chi ne ha diritto ha anche l’onere di integrarsi e rispettare la nostra cultura. Affinché l’integrazione sia efficace, è necessario calmierare il numero di coloro che entrano a far parte della nostra società, altrimenti si rischia di dover cancellare la nostra identità e di subire ciò che stiamo assistendo negli ultimi anni, tra cui anche queste maxi risse tra giovani stranieri».
Dopo aver evidenziato l'utilità che hanno dimostrato, in questo caso, le telecamere di sorveglianza pubbliche, il consigliere è poi tornato a ribadire come il problema dell’immigrazione sia di livello europeo e che l’unica soluzione possibile, per bloccare le partenze, è la cooperazione internazionale e l’aiuto allo sviluppo dei paesi da cui queste persone partono.